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STELLE CADENTI. FRA FISICA E MITOLOGIA
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Articolo di Annapaola Laldi
1 agosto 2008 0:00
 
Da che Terra e' Terra, nel suo incessante, infaticabile viaggio intorno al Sole, il nostro pianeta ha sempre attraversato zone, in cui si concentrano numerosi piccoli corpi celesti che sarebbero frammenti di comete e/o residui originati dall'esplosione di remotissimi pianeti e pianetini. Alcuni di questi corpi entrano nella sfera d'azione della forza di gravita' terrestre e precipitano, a una velocita' di circa 260.000 km/h, verso la superficie della Terra, con esiti differenti a seconda della loro grandezza e consistenza. Secondo gli scienziati, la Terra ha memoria di antichissimi impatti vertiginosi risalenti fino a oltre quattro miliardi di anni fa, con "doni" celesti di un peso consistente come la sessantina di tonnellate del meteorite rinvenuto in Namibia nel 1920, che peraltro si ritiene caduto sulla Terra solo ottantamila anni fa. Col passare del tempo, pero', la "generosita'" celeste sembra (fortunatamente per noi) diminuita, anche se gli esperti calcolano che ogni anno cadano sulla Terra almeno 150 meteoriti, molti dei quali si inabissano negli oceani. Per fare un paio di esempi piu' vicini alla nostra epoca, i meteoriti che piovvero sulla citta' di Siena il 16 giugno 1794 avevano un peso variabile fra pochi milligrammi e i 3 kg., mentre un altro meteorite caduto in Alabama nel 1954 aveva un peso di circa 4 kg. Comunque, la maggior parte degli sciami meteorici che la Terra incontra adesso sulla sua orbita sembra siano formati ormai in grande prevalenza da piccole schegge che si consumano quasi totalmente nell'attrito con l'atmosfera terrestre, limitandosi cosi' a mettere in scena quel suggestivo spettacolo che noi chiamiamo stelle cadenti.
Ad esse gli esseri umani sembra siano stati sempre molto sensibili, e hanno attribuito loro significati differenti e contrastanti, piu' spesso forse negativi come e' il caso degli Spartani, che vi vedevano un segno sfavorevole verso il re, che veniva quindi deposto, e quello di antiche religioni orientali, fra cui in particolare quella persiana, in cui le stelle cadenti erano viste come demoni femminili che attentavano all'ordine cosmico. In epoca cristiana, le stelle cadenti dei primi d'agosto sono state interpretate come le lacrime del martire Lorenzo che fu arso vivo su una graticola; lacrime che vagano senza riposo per il cosmo, finche' non cadono appunto sulla Terra nell'anniversario del martirio. Un'altra interpretazione cristiana medievale ne fa una testimonianza del viaggio delle anime dei defunti, mentre nell'induismo si suggerisce l'immagine delle anime che tornano a incarnarsi sulla Terra. Al di la', o forse proprio in virtu' delle molteplici interpretazioni, una cosa e' certa: anche adesso che sappiamo quasi tutto sulla loro realta' scientifica, le stelle cadenti sono ancora capaci di suscitare emozioni e -perche' no?- suggerire interrogativi (e forse risposte) anche a supporto dei nostri miti personali.
E' questo il caso, mi pare, della poesia X agosto di Giovanni Pascoli, per il quale, ancora bambino, questa data rappresento' un giorno di tragico lutto, a seguito del quale la famiglia Pascoli fu praticamente distrutta. Il 10 agosto 1867, infatti, suo padre, Ruggero, fu ucciso, come recita la dedica della poesia, da "alcuni ignoti uomini atroci", mentre tornava a casa dalla Fiera di Cesena. Dopo quasi trent'anni, nel 1896, al poeta riusci' di elaborare questo trauma dandogli una dimensione cosmica. Non so se dalla scrittura della poesia gli sia venuta non dico la rimarginazione della ferita, ma almeno una qualche consolazione. Resta pero' il fatto che l'elegia X agosto riesce a inscrivere l'essere umano in un quadro piu' vasto, dove il dolore umano e quello animale sono messi allo stesso pari perche' (sembra lecito leggere tra le righe) la vita e' una sola e le sorti dell'uomo e dell'animale fatalmente si intrecciano, si rispecchiano, coinvolgendo in tal modo anche il Cielo nell'unico dramma della violenza contro la creatura inerme, che si svolge sulla Terra. Un Cielo "infinito" "immortale" che tuttavia si commuove e inonda del suo pianto "quest'atomo opaco del Male".
Ecco dunque di Giovanni Pascoli la poesia
 
X AGOSTO
San Lorenzo, io lo so perche' tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perche' si' gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
 
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.
 
Ora e' la', come in croce, che tende
Quel verme al suo nido lontano;
e il suo nido e' nell'ombra, che attende,
che pigola sempre piu' piano.
 
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e resto' negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono …
 
Ora l'a' nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
 
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
Sereni, infinito, immortale,
oh! D'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
 
 
 
NOTA
Il testo della poesia e' ripreso da: GIOVANNI PASCOLI, Myricae (a cura di Giuseppe Nava), Salerno editrice, Roma s.i.d., p. 158ss.
Questa poesia fu pubblicata per la prima volta sul "Marzocco" del 9 agosto 1896, alla vigilia dell'anniversario dell'uccisione del padre avvenuta ventinove anni prima (10 agosto 1867) e successivamente inserita nella quarta edizione della raccolta Myricae.
I critici fanno notare delle corrispondenze letterarie con il poeta e romanziere francese Victor Hugo per quanto riguarda le stelle cadenti come pianto, e con il Manzoni di una delle prime stesure della Pentecoste per quanto riguarda il tema della rondine uccisa che non puo' piu' portare il cibo ai rondinini. E in ultimo mi accorgo di una possibile consonanza dell'ultimo verso della poesia pascoliana con un verso dantesco che si trova nel canto XXII del Paradiso (v. 151) in cui Dante definisce la Terra "l'aiuola che ci fa tanto feroci". Ma naturalmente cio' che conta in ogni composizione e' il modo in cui temi ed immagini gia' note si amalgamano in forma nuova, dando vita a una creazione originale.
Per quanto riguarda la biografia di Giovanni Pascoli vedere la nota a: L'ultimo giorno di scuola: variazioni sul tema: clicca qui
e piu' approfonditamente su:
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Notizie sugli aspetti scientifici e simbolici delle stelle cadenti le ho raccolte, fra l'altro, su
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