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SUI BISOGNOSI: ELEMOSINA O GIUSTIZIA?
(TRE AFFACCI GRAZIE A UN REGISTA E DUE POETI)
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Articolo di Annapaola Laldi
15 gennaio 2005 0:00
 
PRIMO AFFACCIO

Il regista e' Jean Jacques Annaud, il film Sette Anni in Tibet (USA 1989). Esso narra la storia vera di due alpinisti, membri di una spedizione tedesca in Himalaia, che vengono fatti prigionieri dagli inglesi non appena scoppia la seconda guerra mondiale. I due, Heinrich Harrer e Peter Aufschnaiter, riescono a scappare dal campo di concentramento indiano e, rischiando piu' volte la vita, arrivano a Lhasa, la citta' santa del Tibet, sede del Dalai Lama, dove e' assolutamente proibito l'ingresso agli stranieri. Ma loro sono allo stremo delle forze e, per pura sopravvivenza, devono entrare. Affamati, si gettano sul cibo preparato per i cani di un funzionario governativo, che la vecchia domestica ha appena deposto in giardino, e mentre lei, impaurita e scandalizzata, cerca di scacciarli con la scopa, il padrone di casa, Tsarong, li invita a pranzo. Ma immediatamente si reca dal Reggente per chiedere il permesso di ospitarli perche' non puo' e non vuole infrangere la legge.
E qui arriva la scena che e' una delle piu' pregnanti del film. Ammesso alla presenza del Reggente (il Dalai Lama, quello di adesso, era allora minorenne e non governava ancora a livello politico e amministrativo), dopo aver accennato con ammirazione alle terribili prove che hanno vissuto i due stranieri, Tsarong osserva che essi meritano rispetto e che, se saranno rimandati indietro, torneranno certamente in prigione. Ecco il dialogo che ne segue:
Reggente: "Non hanno uno scopo, qui, ne' un posto dove vivere".
Tsarong: "Li ho invitati a restare nel mio alloggio per gli ospiti. Sempre che tu conceda il permesso di rimanere a Lhasa".
Reggente: "Li hai invitati a restare a casa tua? Ma perche'?".
Tsarong (umile e fermo): "Occorre un motivo per aiutare i bisognosi?".

Domanda fulminante, di una semplicita' che disarma. Ma quanto l'ascoltiamo davvero?


SECONDO AFFACCIO

Rainer Maria Rilke, nel giugno 1906, osserva a Parigi l'esatto contrario, che condensa in dieci poesie intitolate Le voci-Nove fogli e un frontespizio, contenute nel Libro delle immagini.. Ecco il

FRONTESPIZIO

Ricchi e felici possono ben tacere, nessuno vuol sapere cosa sono.
Ma i poveri devono farsi vedere,
devono dire: cieco io sono
oppure: lo sto per diventare
oppure: bene su questa terra non mi e' dato stare
oppure: ho un bimbo malato
oppure: ecco come sono combinato..

E forse non basta neppure tutto questo

E dato che, senno', come ad oggetti, tutti
gli passano oltre, per forza devono cantare.
Ed e' anche un bel canto quello che si sente.

Certo che la gente e' proprio strana: preferisce
sentir cantare cori di castrati.

Ma e' Dio stesso che viene, e si ferma lungamente,

quando tutti questi eunuchi lo disturbano.


TERZO AFFACCIO

Ma anche quando l'evidenza del bisogno trova pronto qualcuno a rispondere all'appello, basta questo per rimettere a posto le cose? O c'e' dell'altro?
Che a nessuno manchi il necessario per vivere dignitosamente e' un problema di elemosina o di giustizia? Ovvero: che tutti abbiano accesso a cio' che rende la vita umanamente vivibile e' un fatto di buon cuore del prossimo o e' un diritto -umano, sociale, civile, politico?
E se scopriamo di essere di fronte a una questione di giustizia e di diritto, come possiamo agire -anche nel nostro stesso interesse? Chi puo' infatti dirsi garantito che non gli tocchi di diventare il bisognoso di turno? Da settant'anni fa, quando Bertolt Brecht scrisse la poesia che segue, l'orizzonte del mondo per certi versi e' cambiato; oggi appare piu' vasto e piu' complesso, non per questo, pero', per tanti, troppi esseri umani, meno crudele. Ma quanto ne siamo consapevoli? Quanto siamo veramente consapevoli, ad esempio, di abitare davvero in un villaggio (il "villaggio globale", appunto), in cui possiamo essere, a un tempo, sfruttatori e sfruttati?
Possiamo fermarci a considerare questa realta'? Che cosa vogliamo fare? Che cosa siamo in grado di fare?

Bertolt Brecht
I GIACIGLI PER LA NOTTE (1931)

Sento che a New York
All'angolo della 26.a strada con Broadway
Durante i mesi d'inverno ogni sera c'e' un uomo
E ai senzatetto che si assembrano implorando
Intorno ai passanti procura un giaciglio per la notte.

Il mondo non cambia per questo
I rapporti fra le persone non migliorano
Il tempo dello sfruttamento non ne viene abbreviato
Ma alcuni uomini hanno un giaciglio per la notte
Il vento per una nottata gli viene tenuto lontano
La neve a loro assegnata cade sulla strada.

Non mettere via il libro, tu, persona, che leggi.
Alcune persone hanno un giaciglio per la notte
Il vento per una nottata gli viene tenuto lontano
La neve a loro assegnata cade sulla strada.
Ma il mondo non cambia per questo
I rapporti fra le persone non migliorano
Il tempo dello sfruttamento non ne viene abbreviato.

NOTE
La traduzione delle due poesie e' mia. I testi originali si trovano qui:
Rilke: Titelblatt (vedi allegato: clicca qui)
Brecht: Die Nachtlager (vedi allegato: clicca qui)

Brevi biografie:
Jean Jacques Annaud e' nato nelle vicinanze di Parigi nel 1943. Ha diretto diversi film, vincendo anche un Oscar per il migliore film straniero nel 1977 ("La victoire en chantant", che pero' e' piu' noto col nuovo titolo "Bianco e nero a colori"). Ha trasposto in film "Il nome della rosa" di Eco (1986). I piu' recenti film sono "Il nemico alle porte" del 2001 e "Due fratelli del 2004.

Rainer Maria Rilke poeta boemo in lingua tedesca, nacque a Praga nel 1875 e mori' a Valmont (Vallese) nel 1926. Studio' a Praga, Monaco di Baviera e Berlino. Viaggio' in Europa, Russia compresa, e in Africa. A Parigi fu segretario dello scultore Rodin. Soggiorno' anche a Duino vicino a Trieste, dove scrisse le importanti e celebri Elegie udinesi. Ha scritto un grande numero di poesie, ma anche numerose opere in prosa, tra cui Lettere a un giovane poeta, I quaderni di Malte Laurids Brigge, ecc.

Bertolt Brecht, nacque ad Augusta (Augsburg) nel 1898 e mori' a Berlino Est nel 1956. Durante il periodo nazista fu esule in Danimarca, Finlandia, Svezia, e infine negli Stati Uniti. Finita la seconda guerra mondiale si stabili' a Berlino Est, pur non avendo facili rapporti con la Repubblica democratica tedesca. Forse oggi e' piu' conosciuto come drammaturgo che come poeta, ad esempio, per l'Opera da tre soldi musicata da Kurt Weil, Galileo Galilei, Madre Coraggio, ecc.
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