testata ADUC
Svizzera. A che punto siamo con la riduzione del danno?
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Rosa a Marca
20 dicembre 2002 19:07
 
Un incontro tra responsabili dei centri per tossicodipendenti ha cercato di fare il punto della situazione.
In un modello di politica antidroga basata su quattro pilastri -prevenzione, repressione, terapia e riduzione del danno- quest'ultimo aspetto si e' ritagliato un ruolo importante a partire dal 1995, quando l'allarme sociale per i "quartieri dei drogati" era all'apice. Da allora i centri per la riduzione del danno hanno operato per la sopravvivenza dei tossici piu' disperati senza la pretesa di portarli all'astinenza. E lo sforzo e' valso la pena: i morti per droga sono dimezzati, l'opinione pubblica si e' tranquillizzata, la vita dei drogati ha conosciuto una prospettiva migliore.
Ma se il degrado umano e sociale oggi non e' piu' visibile come un decennio fa, gli operatori sanno che l'apparenza inganna: i nuovi consumatori di droga tendono a nascondersi, e quindi e' piu' difficile stanarli. Inoltre sono cambiate le forme del consumo, del resto ancora poco conosciute dagli esperti; si sa solo che almeno un terzo dei nuovi tossici sceglie di inalarsi la sostanza. Meno visibili e piu' segreti, dunque, per cui e' necessario trovare forme di contatto innovative. Anche perche' si nota un acutizzarsi dei disturbi psichici.
Infine gli anziani: che fare con gli eroinomani vicini all'eta' pensionabile? In Olanda, ad esempio, sono state create strutture specifiche per questi soggetti.
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS