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Thailandia. "Cittadini su misura"
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Articolo di Alessandro Garzi
1 maggio 2003 17:08
 
La sanguinosa guerra alle droghe, fatta per iniziativa del primo ministro Thaksin Shinawatra, ha fatto passare in secondo piano il resto della campagna antidroga del Governo, che dovrebbe tendere a "ristabilire l'ordine morale e ad impedire la decadenza dei giovani". Ne da' notizia, sulle colonne del quotidiano britannico Financial Times Sunai Phasuk, un attivista dei gruppi per i diritti civili in Asia.
Da quando il primo ministro e' andato al potere, nel 2001, ad esempio, i test delle urine nei locali notturni sono diventati un'abitudine. "Dato che considerano questi posti come il male -dice Sunai- considerano nello stesso modo anche i clienti". Queste pratiche, che adesso si stanno diffondendo anche nelle scuole, sono in contrasto con la nuova costituzione thailandese del 1997, nella quale e' sancito il diritto alla privacy.
"Le persone si dovrebbero presumere innocenti -afferma un altro attivista, Somchai Homla- e se si vuole testare qualcuno, si deve prima avere qualche sospetto fondato.
Questa campagna antidroga fa parte della continua ingerenza nella sfera personale da parte del Governo, per "disciplinare" una popolazione abituata ad avere, come in molti stati dell'area, un restringimento nella vita politica, ma un Governo che non si interessava troppo delle vicende personali.
Alcuni provvedimenti presi in questo senso riguardano la chiusura dei cinema dopo la mezzanotte, il divieto per i ragazzi sotto i 16 anni di frequentare gli Internet cafe' dopo una data ora "per evitare che diventino dipendenti da videogame", e l'espulsione dalle scuole per tutte le ragazze che lavorino nel giro della moda.
Per giustificare tutto questo (e soprattutto l'attivita' antidroga che e' costata piu' di 2200 vittime in pochi mesi), le autorita' pongono, di fronte a tutto, il bene della Nazione: "siamo in una fase di sviluppo basata sulla conoscenza: e come potremo competere un domani con una generazione che ha il cervello spappolato?"
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