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Tributi e imposte non pagate, le novità per il ravvedimento operoso
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Articolo di Rita Sabelli
30 dicembre 2019 11:38
 
Il giorno di Natale è entrata in vigore la conversione in legge del decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio, portando novità anche per il ravvedimento operoso, ovvero la facoltà che il cittadino-contribuente ha di regolarizzare spontaneamente mancati adempimenti che riguardano tasse e tributi pagando sanzioni ridotte (1).

In breve è stata estesa alla totalità delle entrate tributarie -comprese quelle degli enti locali come Imu, Tari, tasse regionali- la possibilità di regolarizzarsi oltre l’anno, ovvero l’eliminazione dei vincoli temporali già scattata dal 2015 per i tributi gestiti dall’Agenzia delle entrate.
Quindi, regolarizzazione con sanzioni ridotte, ovviamente crescenti, se si paga entro termini brevi dalla scadenza (15, 30, 90 giorni) o lunghi (un anno, due anni, oltre). Non solo: la regolarizzazione è possibile anche nel caso sia già iniziata un’attività di ispezione tributaria, a meno che non sia già stato notificato un atto di liquidazione o accertamento. 

Si ricorda che il ravvedimento si attua pagando spontaneamente la tassa o il tributo con aggiunta delle sanzioni ridotte e degli interessi legali calcolati giorno per giorno dalla scadenza mancata fino al giorno di regolarizzazione.

Per approfondimenti si può consultare la scheda pratica
Regolarizzare inadempimenti su imposte e tributi: il ravvedimento operoso

(1) Dl 124/2019 convertito nella Legge 157/2019 art.10bis
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