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Truffe prelievi conto bancario. Occhio e insistere con le banche per i rimborsi
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Articolo di Redazione
26 luglio 2024 11:23
 

In queste settimane si sono intensificate le truffe di prelievi dal conto bancario. I truffatori quasi sempre contattano la potenziale vittima per telefono e, facendo credere di essere la banca presso cui uno ha il conto o anche le forze dell’ordine (il numero che compare sul telefono è quello della banca o, per esempio, dei carabinieri di zona), si fanno dare le credenziali di accesso per disporre operazioni urgenti e trasferire denaro (come i bonifici per mettere in sicurezza il saldo del proprio conto). Il principio base per diffidare e che, banche e forze dell’ordine, MAI userebbero questi metodi per aiutare clienti e cittadini.

Le banche sono informate di queste truffe e alcune stanno anche inviando avvisi ai clienti per metterli in allerta.

Il problema nasce nel momento in cui, incastrata per bene la vittima, si sono verificati un certo numero di prelievi/bonifici dal conto della stessa. TUTTE le banche si tirano indietro dicendo che, essendo le operazioni fatte coi dati precisi del correntista, loro non c'entrano nulla.
E invece non è così. Perchè, per esempio, non è normale che uno faccia un certo numero di prelievi o bonifici in poche ore, spesso di importi simili e verso lo stesso iban.  In questi casi, la banca, verificata la movimentazione del correntista, se si tratta di casi nuovi, dopo il primo bonifico/prelievo, dovrebbe bloccarne l’esecuzione e, mettendosi in contatto col correntista, chiederne l’autorizzazione. 
Motivo questo per, nel caso, impugnare le presunte ragioni della banca tramite raccomandata A/R o  pec, rilevando l’incuria del loro servizio e, in mancanza di soddisfazione, rivolgendosi all’Arbitro Bancario Finanziario

Qui, nel caso, il servizo di consulenza/Assistenza di Aduc (che non chiude per l’estate)


Qui il video sul canale YouTube di Aduc


 
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