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 USA - USA - Usa. Dagli scarti della liposuzione tesori preziosi per i biologi
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Articolo di Cinzia Colosimo
14 ottobre 2004 19:04
 
Le cellule staminali, lo ripetiamo sempre, non sono una risorsa illimitata e non provengono da fonti altrettanto infinite. Oltre al sangue cordonale, la blastociste, il midollo osseo, il sangue adulto e il grasso, non rimangono altre soluzioni. Occorre per questo conoscere al meglio quelle disponibili e saperle indirizzare nella giusta direzione clinica.
E' una tesi questa condivisa dalla maggior parte degli scienziati: ogni tessuto puo' presentare un tipo di cellula staminale specifica e unica. Vi sono alcuni tessuti che pero', meglio di altri si prestano per il loro utilizzo clinico e per la loro reperibilita'. Il grasso e' uno di questi.
Non stupisce che molti chirurghi plastici ritrovino un certo fascino per la biologia dopo infiniti interventi di liposuzione; quel contenitore pieno di sostanza poco piacevole a vedersi diventa una ricchezza di tesori anche per il chirurgo piu' "vip". Lo dimostra il fatto che ogni anno sempre piu' scienziati cercano il modo per utilizzare i tessuti adiposi che occupano spazi eccessivi nell'organismo umano, e ogni anno le tecniche sviluppate progrediscono e danno ottimi risultati.
Proprio in queste settimane si e' tenuto a Pittsburgh il meeting internazionale dei ricercatori specializzati in questo settore, i membri della International Fat Applied Technology Society (IFATS). Ogni anno solo negli Usa vengono effettuati 300.000 interventi di liposuzione, che producono oltre 500.000 litri di grasso, normalmente destinati ai rifiuti. "Sono cifre impressionanti" spiega Peter Rubin, presidente della IFATS. "Il nostro obbiettivo e' estrarre il 'buono' da cio' che viene considerato scarto e basta. E' molto piu' semplice da maneggiare rispetto al midollo o al sangue ed e' una fonte sicura e libera da condizionamenti etici".
Durante il meeting si e' discusso dei nuovi metodi di estrazione delle cellule staminali dai tessuti adiposi, metodi che necessitano ancora di miglioramenti ma che possono considerarsi grandi vittorie. E' solo dal 2001 infatti che gli scienziati sono a conoscenza di questa risorsa e hanno iniziati ad analizzarla meglio. "E poi queste sono le uniche staminali", continua Kevin Lee della University of Virginia, "per le quali le persone pagano perche' vengano prelevate". Non tutti, a dire la verita'. C'e' un dottore, Robert Esrsek, che la liposuzione se l'e' fatta fare in diretta televisiva e in contemporanea con una conferenza stampa. Dopo aver subito l'intervento, il medico ha portato personalmente la sua sacchetta di grasso in laboratorio e ha iniziato il suo lavoro di selezione. Il suo, ovviamente, e' stato un modo un po' teatrale ma efficacie di attirare l'attenzione verso una soluzione sottovalutata da molti scienziati e dalle industrie farmaceutiche. Negli Usa infatti non esistono ancora sperimentazioni cliniche avanzate per l'utilizzo di queste cellule, nonostante provengano da una fonte sicura per i pazienti, cioe' i loro stessi tessuti. La IFATS serve anche a questo: a pubblicizzare una tecnica e promuoverla nel campo scientifico, dove ancora c'e' dello scetticismo.
Dal punto di vista pratico infatti, non si conosce ancora molto del comportamento di queste cellule. Si sa che sono cellule staminali multipotenti, ma non si sa ad esempio quale sia il tessuto in cui tendono a differenziarsi o quali siano i meccanismi per i quali si differenziano in ambienti diversi. "Ma la ricerca esiste per questo", nota il dott.Marc Hedrick, della compagnia MacroPure Biosurgery. "Del resto alcune cellule si comportano come se fossero direttori d'orchestra. Non suonano direttamente uno strumento ma guidano e dirigono gli altri nel farlo".
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