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Usa. Fermata per "droga" Noelle Bush, nipote del presidente. Non sara' il caso di rivedere le leggi?
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Articolo di Alessandro Garzi
29 gennaio 2002 20:23
 
Circa un anno dopo le sue due cugine Jenna e Barbara, che avevano avuto problemi con l'alcool, anche Noelle, la figlia del governatore della Florida Jeb Bush, fratello del presidente Usa, ha avuto problemi con una sostanza "controllata": si e' fatta fare una ricetta falsa per ottenere illegalmente un ansiolitico, lo Xamax.
Jeb Bush e sua moglie chiedono il "rispetto della privacy", e dicono anche che "il problema della droga e' un problema che affligge molte famiglie".
Nessuno vuole ovviamente andare a speculare su questo tipo di incidenti capitato a famiglie "importanti", prima la famiglia del presidente, poi quella di suo fratello governatore, con l'intermezzo del principino Harry, ma questo puo' portare davanti all'opinione pubblica conservatrice di questi due Paesi, la dimostrazione che il problema degli stupefacenti, legali, o illegali riguarda tutta la comunita'; nessuno puo' piu' pensare che certi argomenti riguardino solo "loro", come e' stato fatto fino ad adesso, risolvendo la questione ad un incremento dei termini carcerari, con -magari- un'appendice compassionevole di comunita' di recupero; meglio se obbligatoria.
La politica sulle droghe, e' stata fatta fino ad ora, e specie negli Stati Uniti, basando tutto su una divisione: "noi" e "loro". Dalla parte dei "noi" ci stavano i legislatori, che chiedevano il voto alle famiglie in cambio di "maggior sicurezza" e di "lotta piu' dura alle droghe". "Loro", ovviamente, erano i cattivi: persone con varie problematiche sociali che vivevano nei ghetti e facevano uso di crack negli anni '80 (e quindi si inaspriscono le pene per il crack: viene usato da "loro"), immigrati messicani che fumavano marijuana negli anni '20, hippies capelloni e contestatori negli anni '60, musicisti neri negli anni '40, e via di questo passo.
Forse questi avvenimenti, che coinvolgono direttamente nel problema stupefacenti, la famiglia del presidente degli Stati Uniti e la casa reale inglese (manca il Vaticano, poi i Palazzi piu' importanti del mondo sono dentro), possono far comprendere all'opinione pubblica piu' "chiusa" su temi come la legalizzazione o la distribuzione controllata di alcune sostanze, quanto sia esteso il fenomeno droga, e che la soluzione demagogica del "la droga fa male = tutti dentro", non ha portato nessun risultato, se non quello di far allargare sempre di piu' il fronte dei consumatori di sostanze stupefacenti.
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