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Usa. Giudice: niente estradizione per suicidio assistito, non e' un reato
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Articolo di Redazione
28 ottobre 2007 0:00
 
Un pastore della Chiesa Unitaria e' stato scarcerato lo scorso venerdi' dopo che un giudice federale ha negato la richiesta di estradizione dell'Irlanda per il suo coinvolgimento nel suicidio di una donna di Dublino nel 2002.
Dopo una revisione delle leggi di tutti i 50 Stati americani, il giudice Clark VanDervort e' giunto alla conclusione che il trattato tra gli Usa e l'Irlanda non prevede l'estradizione di George Exoo per l'accusa di assistenza al suicidio, punibile con 14 anni di carcere.

"Anche se le azioni di Exoo possono essere considerate sbagliate, molto inappropriate dalla gran parte di noi, non possono essere considerate un reato qui negli Stati Uniti", ha scritto VanDervort.
I fatti risalgono al gennaio 2002, quando Rosemary Toole-Gilhooley fu trovata morta in un albergo in Westport, nella Contea di Mayo in Irlanda, con la testa avvolta in un sacchetto di plastica ed un tubo in bocca collegato ad un contenitore di elio.

I testimoni hanno raccontato alla polizia che Toole-Gilhooley e Exoo, insieme al suo compagno Thomas McGurrin, erano nell'albergo da due giorni e sembravano addirittura allegri (ordinavano cibo e vino tutte le sere, e cantavano e danzavano fino a tardi).

Rosemary Toole-Gilhooley, senza figli e divorziata due volte, era affetta da depressione cronica e incurabile. Il padre della donna ha spiegato che la figlia parlava spesso di suicidio assistito, ed intratteneva rapporti via Internet con associazioni per il diritto ad una morte dignitosa. In un messaggio inviato ad un blog, aveva sostenuto che il suicidio medicalmente assistito doveva essere legalizzato anche per i pazienti con malattie mentali, perche' "la tortura mentale e' peggiore di qualsiasi tortura fisica".

La donna aveva perso il lavoro qualche mese prima presso la Banca d'Irlanda proprio perche' depressa. Rosemary Toole-Gilhooley aveva chiesto aiuto ad un medico pro-eutanasia, Libby Wilson, direttore dell'associazione "Amici alla fine" (Fate), ma egli si era rifiutato. Wilson ha detto anche che la donna aveva ottenuto una copia del libro Final Exit di Derek Humphry (in Italia "Uscita di sicurezza", Eleuthera 2007), nel quale sono descritti i metodi piu' efficaci per togliersi la vita senza soffrire e senza lasciare tracce per la polizia.

Poi Toole-Gilhooley era entrata in contatto con il reverendo Exoo, che non ha conosciuto di persona fino a tre giorni prima della morte. Ha pagato tutte le spese di viaggio al reverendo ed al suo compagno, che sono giunti in Irlanda con alcuni strumenti per assisterla nel suicidio. La donna aveva ottenuto alcuni contenitori di elio e numerosi tipi di pillole.
Exoo ha ammesso di aver aiutato la donna a preparare il meccanismo che e' poi servito a tagliare l'ossigeno, e di aver assistito alle cinque prove fatte per testarlo, ma di non aver partecipato in alcun modo alla prova definitiva.
"Non ha avuto un attimo di esitazione", ha detto Exoo in una intervista, eccetto una pausa per una sigaretta.

I procuratori federali avevano chiesto una interpretazione ampia del trattato fra i due Paesi. Prima di uscire dal carcere, Exoo si e' rivestito da pastore ed e' stato accolto da un gruppo di sostenitori e fedeli che da tempo ne chiedevano la liberazione. Non sapevo davvero quello che sarebbe accaduto", ha detto Exoo. "Sono a capo di una parrocchia in Lewisburg, e voglio poter offrire un'omelia questa domenica".

Il portavoce del pastore, Richard Cote, ha definito la sentenza un passo importante verso il riconoscimento del diritto umano fondamentale a decidere sulla propria vita e morte. "Ne' lo Stato ne' la chiesa hanno diritto alcuno di interferire con una persona che decide di togliersi la vita per ragioni proprie e nel momento in cui vogliono".

Ma Steven Drake, dell'associazione contro l'eutanasia Not Dead Yet, sostiene che questa interpretazione del verdetto come anticamera per la legittimita' del suicidio assistito negli Stati Uniti, e' un po' esagerata. "E' (un'interpretazione) un po' generosa. Ci sono certamente molti casi in cui si viene perseguiti dalla legge in vari Stati per il suicidio assistito".

Da direttore dell'associazione Compassionate Chaplaincy (pastori compassionevoli), Exoo e' stato consigliere spirituale di oltre 100 persone che si sono tolte la vita.
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