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Usa. New Jersey. Punire col carcere i reati non violenti connessi alla droga costa ogni anno 331 milioni di dollari
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Articolo di Katia Moscano
29 maggio 2008 14:32
 
Lo Stato, grazie ad un cambiamento di politica sui crimini non violenti connessi alle droghe, potrebbe risparmiare milioni di dollari.
Secondo uno studio della Drug Policy Alliance, le pene alternative al carcere permetterebbero di investire fondi statali per migliorare i servizi sociali.
Lo Stato spende annualmente 331 milioni di dollari per i crimini non violenti commessi dai consumatori di droghe, somma che equivale all'intero budget per gli istituti penitenziari di 16 Stati. Lo Stato inviando queste persone in prigione ne limita la possibilita' di trovare un'occupazione nel futuro e dunque si priva di entrate fiscali.
"Si sta creando una casta di persone che sara' per sempre al di fuori delle forze lavorative", ha dichiarato Roseanne Scotti, direttrice dell'Alliance. "Mandando le persone in prigione si diminuisce del 40% la possibilita' che queste nel futuro guadagnino. Soldi che potrebbero entrare nell'economia del New Jersey". Per la Scotti, invece della prigione i reati non violenti commessi da tossicodipendenti dovrebbero essere puniti con una supervisione o cure disintossicanti.
Il gruppo sta facendo pressioni affinche i legislatori elimino l'obbligatorieta' della detenzione per questi reati, iniziando con la proposta che consente ai giudici la discrezionalita' della sentenza per lo spaccio vicino alle scuole. Una Commissione dell'Assemblea ha gia' approvato quest'ultima proposta, e per il democratico Joseph Cryan, potrebbe essere approvata dall'Assemblea prima della fine di giugno.
Il sindaco della citta' di Newark, Cory Booker, ha dichiarato che la fedina penale "sporca" anche per reati non violenti obbliga le persone a vivere per sempre ai margini della societa', avvicinandole ancora di piu' alle droghe.

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