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Usa. Norml a congresso
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Articolo di Alessandro Garzi
26 aprile 2003 17:21
 
Si e'concluso a San Francisco, il 33mo congresso della Norml (National Organization for the Reform of Marijuana Laws), ed e' stato, con piu' di 500 presenze, quello che ha contato piu' partecipazione nella storia del gruppo, fondato nel 1970, e che ha visto anche la partecipazione di ospiti "illustri", come attori, ex giocatori di football e scrittori, oltre che ad alcuni politici locali, e membri di altre associazioni, come l'Aclu.
Keith Stroup, presidente dell'associazione, ha messo in risalto una specie di controsenso che il movimento antiproibizionista americano sta vivendo in questo momento. Riceve sempre piu' attenzione da parte del pubblico, ed anche da parte di diversi finanziatori (tra i quali spiccano i nomi di George Soros e Peter Lewis che hanno portato il budget dell'associazione a livelli milionari). Ed anche le "celebrita'", non vedono piu' come la fine della propria carriera, una presa di posizione pubblica in favore della legalizzazione della marijuana, come poteva accadere fino a pochi anni fa. D'altra parte, questo tipo di politiche sono fortemente osteggiate dall'amministrazione Bush.
La Norml, ha iniziato la propria attivita', negli anni '70 riscuotendo immediatamente alcuni successi, come la depenalizzazione del possesso di marijuana in alcuni Stati, tra i quali la California. Poi, e' giunta la crisi con l'avvento del just say no nell'era reaganiana. Il gruppo ha ritrovato il supporto a meta' degli anni '90, con le campagne per la cannabis terapeutica.
Stroup si e' rivolto agli ambienti conservatori: "quanti soldi pubblici vengono buttati al vento, secondo voi, ogni anno per la war on drugs? Ed oggi, per un ragazzino, e' piu' facile ottenere alcool o marijuana, dato che per la seconda non c'e' neanche bisogno della carta d'identita' falsa?"
In questo momento, l'attenzione della Norml e' focalizzata sui college. Alcuni anni fa, infatti, il Congresso ha approvato una legge che escludeva chiunque avesse avuto una condanna per droga (quindi anche per possesso di marijuana) dalla possibilita' di ottenere un prestito come studente. "In questo modo -dice Stroup- hanno tolto a 90.000 ragazzi, il diritto allo studio, e questo ha provocato non poco risentimento nelle loro famiglie, per la maggior parte appartenenti alle classi lavoratrici. 90.000 persone sono un sacco di gente, e almeno una volta alla settimana, qualcuno, da qualche college ci chiede di potersi iscrivere alla Norml".
Quest'anno, per sfruttare questo tipo di risentimento, sono stati organizzati dei gruppi nei college, per ottenere contributi e poter fare lobbying ed informazione. Stephanie Shepperd, una studentessa di un college texano, che ha organizzato un gruppo di lavoro che prevedeva anche lo studio dell'antiproibizionismo mediante la lettura della Bibbia, si e' detta preoccupata dell'andamento politico generale, troppo simile a quello dei primi anni '80, ma ottimista in chiave futura: "un giorno i miei nipoti potranno guardarsi indietro e pensare della marijuana proibita quello che adesso pensiamo del proibizionismo sull'alcool".
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