testata ADUC
Usa. Richiesta di estradizione per il capo dei paramilitari colombiani
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Donatella Poretti
25 settembre 2002 19:58
 
Un mandato di estradizione e' stato richiesto dal Governo Usa a quello colombiano per poter giudicare per narcotraffico Carlos Castaño, uno dei piu' importanti dirigenti e fondatori delle Autodifese Unite della Colombia, dopo un'indagine di due anni e mezzo portata avanti dalla Dea in collaborazione con le autorita' colombiane.
Lo ha reso noto ieri il ministro dell'Interno colombiano, Fernando Londoño Hoyos, mentre a Washington, il procuratore generale, Jhon Ashcroft, chiariva che la richiesta era anche per Salvatore Mancuso, attuale capo militare delle Auc e Juan Carlos Sierra Ramirez. Castaño dopo aver conosciuto la decisione ha inviato una lettera all'ambasciatrice statunitense a Bogota', Anne Patterson, in cui ha manifestato la sua disponibilita' alla giustizia nordamericana. "Sistemero' la mia situazione professionale e la mia vita familiare per sottopormi, volontariamente, alla giustizia degli Stati Uniti", ha scritto Castaño nella lettera, in cui si e' altresi' dichiarato innocente.
Secondo le accuse Castaño "ha diretto la produzione e la distribuzione di cocaina nelle zone controllate dalle Auc, sia proteggendo i laboratori che raffinano la coca, sia stabilendo la qualita' e i prezzi della cocaina e le spedizioni dei carichi di stupefacente dentro e fuori la Colombia". Inoltre il Dipartimento della Giustizia Usa ha spiegato che per realizzare queste attivita' Castaño, Mancuso e Sierra Ramirez hanno usato la violenza, la forza e la minaccia per mantenere il controllo sulle attivita' legate al traffico di droghe. "Per esempio, le accuse fanno presente che Castaño ha realizzato sequestri e minacce, e che Salvatore Mancuso ha assassinato in maniera brutale un altro narcotrafficante che non aveva pagato un debito sempre in relazione alla droga", ha fatto presente Ashcroft. Fonti della Procura colombiana hanno spiegato che fino a questo momento Castaño non ha nessun processo in corso per narcotraffico in Colombia, anche se e' stato menzionato in processi analoghi, ma senza prove. Cio' nonostante la Procura ha anche specificato che esistono 33 indagini contro Castaño per violazioni dei diritti umani.
Il dirigente delle Auc, in diverse interviste, aveva riconosciuto che la sua organizzazione ricavava almeno il 70% delle sue risorse attraverso attivita' collegate al narcotraffico, d'altro canto proprio per combattere il narcotraffico dentro le Auc lo stesso Castaño le aveva sciolte e poi riunificate con l'impegno di non farsi piu' coinvolgere nel traffico di droghe. In una intervista con la Reuters, pubblicata nel sito Internet delle Auc, Carlos Castaño aveva dichiarato la sua disponibilita' a collaborare con la giustizia statunitense. "Io faro' il possibile per collaborare dentro un nuovo ordine mondiale, per distruggere certi flagelli che sono una minaccia, non solo per gli Stati Uniti, ma per tutta l'umanita', quali il narcotraffico e il terrorismo. Io sono disposto ha fare tutto quello che e' necessario per raggiungere la pace in Colombia". Al tempo stesso si era dichiarato un "nemico convinto e dichiarato del narcotraffico come flagello . Sono disposto, e lo dico davanti al mondo, a sottopormi immediatamente alla giustizia internazionale per rispondere di questa accusa che mi collega al narcotraffico, semplicemente perche' non ho paura a farlo, mai ne ho avuto paura". Gli Usa hanno criticato ripetutamente i massacri commessi dalle autodifese e dai paramilitari e in vari rapporti hanno segnalato i possibili legami con i membri delle forze militari colombiane.
La notizia paradossalmente arriva ad un anno dall'inclusione delle Auc nella lista delle organizzazioni terroriste, avvenuta l'11 settembre 2001, un anno in cui Carlos Castaño aveva lavorato per ripulire la sua immagine, e quella delle Auc, almeno dall'affaire narcotraffico, su cui sapeva sensibili gli statunitensi. E proprio in concomitanza con l'annuncio della nuova strategia militare statunitense, in cui la Colombia viene citata come Paese da "aiutare" militarmente politicamente per sconfiggere il terrorismo e i gruppi armati illegali, strategia che tuttavia preannuncia la possibilita' di un intervento diretto nel caso in cui lo Stato colombiano non riuscisse nel compito di vincere i tre gruppi illegali di Farc, Eln e Auc. La "difesa preventiva", che al momento vede nel mirino degli Usa l'Irak, potrebbe vedere come prossimo obbiettivo anche la Colombia, o quello che resterebbe di un Paese che ha perso la lotta contro i gruppi di narcoterroristi.
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS