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Usa. Tribunali speciali: la War on Drugs domestica
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Articolo di Benedetta Marziali
2 gennaio 2002 22:15
 
Il dibattito si sta facendo animato, si levano le voci -pro o contro- i tribunali specializzati nel giudicare i casi di abuso di droga. Negli ultimi decenni le corti speciali si sono estese per numero e per political-appeal, un trend indulgente che ha sedotto 49 Stati dell'Unione. I programmi di riabilitazione alternativa al carcere sono dedicati ai colpevoli di crimini dovuti all'abuso di stupefacenti, ma potrebbero diventare un pericoloso braccio di ferro tra l'autorita' giudiziaria e la legge stabilita. Molti i giudici che si oppongono al sistema dei tribunali speciali contestandone l'efficacia, oltre che la direzione presa: "il sistema e' senza fondo e impossibile da affrontare." L'opinione di George Godwin -giudice amministrativo nella contea texana di Harrys- e' ampiamente condivisa e supportata nello Stato con l'aut aut imposto dalla legge ai Tribunali locali: numero sufficiente di pazienti pena il taglio di milioni di dollari stanziati dallo Stato. Il caso californiano, come sostiene il giudice Stephen Manley -Corte Suprema della contea di Santa Clara- costituirebbe la testimonianza di una legge efficace, forse perche' la California opera con questo procedimento dal 1991, come suggerisce Manley, o forse perche' la direzione impressa dallo Stato e' indirizzata verso una riduzione del danno piuttosto che concentrarsi sulla punibilita' del colpevole. Punto irrinunciabile per alcuni che accusano la minaccia di una perdita di potere e di "discrezionalita'" dei giudici, sottoposti alla ferrea imposizione legislativa. Un'autorita', si ravviserebbe, difficile da sfuggire, e la legge presenta un'entrata secondaria: teoricamente l'accusa potrebbe rifiutarsi di portare il caso davanti al Tribunale speciale, e un giudice potrebbe decidere sentenziando la detenzione o la sospensione condizionale della pena; in entrambi i casi il trattamento sarebbe escluso dalla sentenza. Un rischio eliminato, in California, con la Proposition 36; "un passo troppo lungo che non condurra' nella giusta direzione", dice Manley, che teme una destabilizzazione del sistema, gia' efficace a parer suo, prima che la Proposition 36 scardinasse definitivamente il modello precedente, esautorando definitivamente il potere dei giudici. Stabilire il successo dei Tribunali speciali prevede una definizione comune di cosa si ritenga realmente per "successo": abbandono definitivo dell'abuso da parte dei soggetti, abbassare il tasso di recidivita' o abbattere i costi, potrebbero costituire parametri sufficienti per appellarsi al successo? Ridurre spazio e tempo occupato dai detenuti in carcere, potrebbe essere considerato un buon argomento a favore: il rapporto Gennaio 2000- Marzo 2001 del governativo Legislative Analyst's Office (LAO) conta che per 1.489 soggetti riabilitati, sono state risparmiate alla comunita' le spese di 278.630 giorni di carcere.
Il costo dei programmi riabilitativi sembra talvolta costituire l'ago della bilancia del gradimento, uno spettacolo, quello della lotta alla droga, che pur non risparmiando in "prime parti", pare snobbare le "scene minori" di un varieta' allarmante e terzomondiale, con sacche di oziosa irresponsabilita' adagiate sui mediocri compensi governativi. La situazione che quotidianamente affronta il giudice Marcia Morey -presidente del tribunale Speciale di Durham (NC)- langue nell'inoperosita' burocratica che avvolge i programmi speciali. Circa 100.000 Usd l'anno rischiano di naufragare per eccesso di burocrazia e per mancanza di cooperazione tra le agenzie addette. Una paralisi reale quella che affligge i programmi per i giovani, che si vedono negare anche i trasporti per accedere alle strutture terapeutiche e contemporaneamente poter seguire il corso scolastico: "Gli unici due scuolabus in dotazione sono inutilizzabili, perche' manca chi possa guidarli", questa e' un esempio sommario della Morey. La strozzatura definitiva e' data dalla scarsa appetibilita' dei guadagni offerti agli operatori, cosi' la girandola degli addetti replica un pericoloso alternarsi di persone avulse e irresponsabili, come nota il giudice.
Il MAJORS -Managing Access to Juvenile Offender Resource and Service- soffre di cronica mancanza del personale, ma nello stesso tempo e' sottoposto alle rigidita' tipiche di una burocrazia attivata nel suo paralizzante potere. Perche' non far guidare gli scuolabus a qualcun altro? La parabola del bus spiega come il Programma penalizza chi ignora le sue Guide Ufficiali: perdita di stanziamenti per la struttura. "Ecco perche' i due bus disponibili non possono essere guidati da qualcun altro", svela Stephen Ashby, direttore del Durham Centre -responsabile dei servizi sanitari-mentali della contea.
Una War on Drugs finanziata con gli spiccioli del salvadanaio e' combattuta nell'occidentalissimo Stato della Carolina del Nord, una brutta figura giocata in casa, lontana dagli echi di vittoria corroborati da miliardi di dollari.
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