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 USA - USA - Usa. Zerhouni: non e' vero che la politica di Bush rallenta la scienza
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Articolo di Cinzia Colosimo
11 dicembre 2003 21:14
 
Il Presidente del National Institute of Health (NIH), Elias Zerhouni, ha dichiarato che le linee di staminali embrionali approvate dall'amministrazione Bush, ad oggi, sono sufficienti per la ricerca.
Dopo che scienziati, ricercatori, politici ed intellettuali hanno passato oltre un anno a dire l'esatto contrario, ecco che un'importante carica istituzionale esce fuori con una dichiarazione di questo tipo e distrugge tutto il lavoro svolto.
In un'intervista rilasciata all'agenzia stampa Associated Press, Zerhouni spiega che "la ricerca sulle staminali embrionali e' ancora in una fase prematura, e per questo le 78 linee approvate dalla Casa Bianca sono piu' che sufficienti per incontrare i bisogni dei ricercatori". Concetto chiaro, no? In sostanza il presidente del NIH dice che siccome di staminali embrionali si sa poco, e' giusto che il materiale sul quale lavorare sia altrettanto poco. Quello che passa il convento, insomma.
Ma non si ferma qui. Zerhouni azzarda anche a dire che i ricercatori non hanno ancora dimostrato appieno l'efficacia terapeutica delle staminali embrionali, anche se si sa che possono essere utili per determinate malattie. Si sofferma poi sul fatto che ci sono delle questioni di precauzione fondamentali da risolvere prima di considerare le staminali per il loro uso terapeutico. Il problema delle staminali embrionali non e' la quantita' di linee, ma la quantita' di ricercatori veramente in grado di lavorarci sopra. "Non ci sono molte persone che capiscono e conoscono le staminali embrionali. Ecco perche' stiamo organizzando corsi di aggiornamento e stiamo finanziando laboratori, per poter incrementare il numero di persone in grado di operare nel settore".
Anche qui lo stesso concetto ha una logica ineccepibile. Il materiale biologico e' poco perche' nessuno ne capisce nulla. Ma invece di mettere a disposizione piu' linee, noi pensiamo a istruire i ricercatori, che poi ci pensino da soli a reperire il materiale...
Quando gli e' stato fatto notare che la politica di Bush in tema di ricerca non ha fatto altro che rallentare spaventosamente i progressi scientifici, il presidente del NIH ha negato fermamente ed ha fatto un confronto con gli altri Paesi, dal quale ne e' uscito inconsapevolmente sconfitto...
Zerhouni ha portato ad esempio la liberale Gran Bretagna, e ha spiegato che anche se la legge permette di lavorare sulle staminali embrionali, ogni ricerca deve avere il suo progetto e deve essere valutato sotto strette regole. Per cui, dice Zerhouni, dato che l'assoluta liberta' di ricerca non esiste, perche' prendersela tanto con il metodo statunitense? Ora, un conto sono le regolamentazioni britanniche che di fatto regolano e non bloccano la ricerca. Un altro e' la politica di Bush, che mira a vietare la ricerca sulle staminali embrionali e basta.
A meta' novembre, la Johns Hopkins University aveva pubblicato un documento in cui si poneva l'attenzione sul modo in cui erano state coltivate le linee approvate nel 2001, le famose 78 linee che l'amministrazione Bush sventola come "passe-par- tout" alla ricerca. Nel documento si diceva che le cellule non potevano essere utilizzate per scopi clinici, perche' cresciute grazie a fattori di crescita provenienti da topi, e quindi potenzialmente portatori di virus animali. Ma Zerhouni ha la risposta pronta anche su questo: "La Food and Drug Administration ha esaminato il problema, ed ha concluso che ci sono delle pratiche standard da seguire se un ricercatore volesse utilizzare queste linee ed assicurarsi che siano sane. Ma al momento non ci sono motivi sufficienti per dire che una cellula che contiene materiale biologico di un topo non puo' essere usata clinicamente".
Dopo aver letto l'intervista a Zerhouni, non si puo' fare a meno di notare la tendenza a negare ogni problema, la tendenza a sminuire e a fare apparire tutto roseo. Le cellule ci sono, ai medici ci pensiamo noi, i soldi per la ricerca sono abbastanza e cosi' via, in un continuo negare l'evidenza e prendersi gioco del lavoro degli scienziati. E' sconfortante, ma prevedibilissimo.
Una sola dichiarazione di Zerhouni potrebbe lasciare lo spazio alle speranze, ma e' talmente ambigua che non conviene farci troppo affidamento. Zerhouni infatti ha detto: "nel momento in cui verra' accertato che servono piu' linee di staminali embrionali, saro' il primo a rivolgermi al presidente Bush e invitarlo a rivedere la questione". Cosa aspetta?
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