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Venezuela. La "War on drugs", un interesse comune
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Articolo di Benedetta Marziali
31 agosto 2001 20:19
 
In Venezuela la decriminalizzazione dell'uso di stupefacenti e' una silenziosa realta' de facto dal 1993, da quando un "ritocco" alla legislazione stabili' le quantita' per l'uso personale: fino a 3 grammi di cocaina e 20 di marijuana sono attribuibili al consumo individuale. La disponibilita' a tale transigenza nasce da considerazioni meramente pragmatiche e valide di fatto: mancanza di centri di recupero nonche' di strutture carcerarie adeguate. Nel Sudamerica andino della "war on drugs" la posizione decriminalizzante delle droghe si fa strada nei dibattiti nazionali e oltre: una questione da discutere "tra vicini di casa".
La venezuelana Mildred Camero direttrice del Conacuid -commissione nazionale contro l'uso di droghe illegali- discute sull'argomento in un dibattito in Colombia, pubblicato nell'edizione on line del 28 di Agosto del quotidiano venezuelano El Nacion. "La nostra situazione e' molto difficile perche' siamo vicini a Paesi produttori di droga e un atteggiamento isolazionista potrebbe essere deleterio". Camero e' chiara nel sostenere che la legalizzazione non rappresenti una soluzione, ma gli effetti della "War on drugs" potrebbero rafforzare il "mostro a piu' teste" della produzione transnazionale di stupefacenti. Nel rapporto relativo e' rimarcato che la decisione colombiana di aderire al Plan avrebbe dovuto seguire ad una consultazione dei Paesi limitrofi. La Colombia sta creando problemi ai vicini e Camero pone una domanda: "perche' gli Stati Uniti hanno deciso di finanziare il Plan pur sapendo che in Colombia in molti promuovono la depenalizzazione del consumo di droghe?" La domanda e' retorica, poiche' chi la pone conosce gia' la risposta: molti ingredienti politici, ed economici.
La novita' risiede nella diversa interpretazione del problema, data all'unanimita' dai Governi delle regioni andine: combattere la domanda e non solo la produzione. Colombia e Stati Uniti rappresentano infatti due poli terminali del mercato di cocaina: maggior produttore e maggior consumatore.
Le critiche sono giunte con la velocita' di uno schiaffo, e due membri del Congresso si sono immediatamente prodigati a far percepire i numerosi sforzi "domestici" che il Paese affronta. I provvedimenti riguardano incentivi e punizioni, "carota e bastone", indirizzati agli studenti liceali e universitari: borse di studio che vanno e vengono e incoraggiamenti alle imprese che sottopongano test anti-droga ai dipendenti, oltre all'investimento di 15 mld USD nella lotta domestica alla droga. L'indice puntato dai Paesi andini proietta un'ombra incombente sulla politica statunitense in materia, Camaro "predice" che ben presto il Messico legalizzera' la marijuana terapeutica, sulla scia del Canada, e, come si sa, i precedenti in questo senso rappresentano un'infiammabile polveriera alle porte di casa.
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