testata ADUC
Vita da cani. Il gatto che terrorizza l'Italia
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Redazione
4 luglio 2020 10:40
 
 Ci è voluto solo un povero gatto per far prendere il panico dalla popolazione fino alle massime autorità dello Stato italiano. Nella città toscana di Arezzo, che conta circa 100.000 abitanti, un gatto di due anni ha improvvisamente morso tre persone della famiglia dove vive dopo aver trascorso due giorni fuori casa, riferisce il quotidiano La Repubblicca. "Il felino è diventato molto aggressivo [...]. È stato poi portato da un veterinario che è stato anche attaccato", ha scritto il giornale.

Sospettato di portare la rabbia, è morto poco dopo, ma parte del suo cervello è stato inviato ad un istituto specializzato per l'analisi. Verdetto: il gatto è portatore di un tipo di Lyssavirus, un virus molto raro della famiglia della rabbia che è stato finora osservato solo una volta nei pipistrelli, riporta il quotidiano Il Fatto Quotidiano.

Pur se non ci sono prove di trasmissione dagli animali agli umani, il caso ha comunque mobilitato i poteri politici, nel contesto ovviamente di un'Italia che è stata uno dei Paesi più colpiti dall'epidemia di coronavirus. Il sindaco di Arezzo ha ordinato il sequestro di tutti gli altri animali della famiglia a cui apparteneva il gatto (un cane, un altro gatto e tre gattini) e l'obbligo per tutti i cani di indossare la museruola negli spazi pubblici.

Allo stesso tempo, il Ministero della Salute ha creato un'unità scientifica e tecnica speciale per monitorare la situazione. Esistono 14 specie di Lyssavirus, sei delle quali sono note per infettare l'uomo in modo letale, afferma l'Istituto Pasteur. Tuttavia, poiché la rabbia non viene trasmessa tra gli umani, il rischio di un'epidemia è quasi zero.

Secondo Canio Bonavoglia, professore specializzato in malattie infettive presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari, intervistato dal Corriere della Sera, è probabile che il gatto sia stato morso da un pipistrello dopo che gli si è avvicinato. "La probabilità di trasmettere il virus del pipistrello agli animali domestici è un po' come quella di fare sei al superenalotto", conclude.

CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile

DONA ORA
Pubblicato in:
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS