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Vita da cani. La prima città cinese a vietare di mangiarli
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Articolo di Redazione
3 aprile 2020 15:01
 
 La città di Shenzhen, prima in tutta la Cina, vieta il consumo di cani e gatti. La decisione definitiva è stata presa nell’ambito di una più ampia repressione del commercio e consumo di specie selvatiche, diretta conseguenza dall’emergenza coronavirus. Le autorità della città cinese meridionale hanno detto che il divieto di mangiare carne di cani e gatti entrerà in vigore il 1° maggio. Tra le motivazioni che hanno portato alla decisione c’è che “cani e gatti hanno stabilito una relazione molto più stretta con gli umani rispetto a tutti gli altri animali e vietarne il consumo è una pratica comune nei paesi sviluppati e anche a Hong Kong e Taiwan”, ha spiegato la municipalità di Shenzhen alla Reuters.
RANE E TARTARUGHE ESCLUSE DAL BANDO: TROPPE POLEMICHE
I cani vengono mangiati in diverse parti dell’Asia ma, per il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie cittadino, “il pollame, il bestiame e il pesce disponibili sono sufficienti”. Anche tartarughe e rane restano mangiabili, a dispetto dell’annuncio di fine febbraio: “Troppe polemiche”, hanno dovuto ammettere le autorità. La campagna di divieti al consumo di animali selvatici ha comunque ricevuto elogi da gruppi per il benessere degli animali. Purtroppo il bando di Shenhzen, un provvedimento cittadino, sembra non avrà alcun effetto sul famigerato festival della carne di cane di Yulin, che si tiene a centinaia di chilometri di distanza. 
(da il Sole24Ore)
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