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44+19 = 63
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Comunicato 
8 febbraio 2000 0:00
 


GRAZIE ALLE 19 SENTENZE DI OGGI, TANTE SONO LE CONDANNE COMMINATE DAL TRIBUNALE DI STRASBURGO ALL' ITALIA PER VIOLAZIONE DELLE NORME DELL'EQUO PROCESSO.
E' URGENTE UN INTERVENTO DEL PRESIDENTE CIAMPI PONENDO SCADENZE PRECISE

Firenze, 8 Febbraio 2000. La Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo ha emesso oggi pomeriggio 19 condanne per l'Italia, rea di aver violato l'articolo 6.1 della convenzione europea dei diritti umani in merito alle norme sull'equo processo, che dovrebbe essere celebrato in quei tempi ragionevoli che, invece, l'Italia ha violato.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
44 + 19 = 63. 44 sono le sentenze emesse dalla Corte fino ad oggi, che sommate a quelle odierne, diventano 63. L'Italia dei record continua a stupire e, purtroppo, a confermare di essere il Paese piu' condannato dalla Corte di Strasburgo, primo davanti a Turchia, Francia, Gran Bretagna e Portogallo. E con il grande record di oggi, pensiamo che abbiamo battuto tutti, anche in figuraccia.
Certo, queste condanne, in tempi di avvio di giudice unico e giusto processo sono sintomatiche di uno stato comatoso prossimo al gettito della spugna. E dovrebbero essere un campanello d'allarme per interventi radicali senza indugio. Lo diciamo dalla parte degli utenti di questo servizio gestito in forma monopolistica dallo Stato e che, come hanno anche confermato le sentenze cassatorie della Corte Costituzionale in materia di referendum sulla giustizia, e' un servizio su cui gli amministrati non possono dire la loro, ma solo aspettare che legiferatori e governanti decidano.
Queste sentenze di oggi ci sembrano anche, tutto sommato, benigne, perche' sono un ulteriore campanello di allarme per chi, ovviamente, non ha i timpani rotti dal suo immobilismo e determinazione di mantenere gli attuali assetti di potere che si fondano su ingiustizia e disservizio.
Rivolgiamo un caloroso appello al Presidente della repubblica perche' faccia sentire tutta la sua autorevole voce e imponga delle scadenze a chi si e' assunto il dovere di amministrarci.
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