testata ADUC
ABOLIRE IL CANONE RAI IN TEMPI RAPIDI?
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
3 maggio 2001 0:00
 


ATTENZIONE ALLE GABELLE DI NUOVA GENERAZIONE

Firenze, 3 maggio 2001. Lunedi' prossimo alla Camera inizia l'esame del disegno di legge delega per la riforma fiscale e, secondo l'on. Giancarlo Giorgetti della Lega Nord potrebbe essere una buona occasione per abolire il canone della Rai, cosi' come gia' auspicato a suo tempo da un progetto di legge dell'on. Davide Caparini. Sembra che anche il sottosegretario all'Economia, l'on. Daniele Molgora, abbia garantito il suo appoggio all'iniziativa, che sarebbe anche oggetto di confronto con il ministro dell'economia Giulio Tremonti.
Ci siamo? Anni e anni di richieste e denunce stanno per dare il loro effetto? Finalmente la Lega Nord che, quando non era al Governo, ha fatto campagne abolizioniste del canone/tassa, e' riuscita a concretizzare la fine di questa assurda gabella?
Noi crediamo proprio di no -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito. Anzi, se i riferimenti sono quelli delle proposte della Lega Nord, staremmo per arrivare all'approvazione di una gabella di nuova generazione. E' proprio l'on. Caparini che, in una intervista dello scorso febbraio, aveva chiarito il suo pensiero, specificando che all'abolizione del canone sarebbe dovuto seguire l'inserimento del tributo nel dragaggio fiscale tradizionale, come percentuale da aggiungere ai tributi di ognuno, e quindi proporzionale -in valori assoluti- alla contribuzione fiscale di ognuno.
Sempre secondo l'on.Caparini, che e' anche vice-presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, la Tv di Stato, poi, dovrebbe ogni anno fare un bilancio preventivo, e sulla base di questo dovrebbe essere stabilita la cifra complessiva che lo Stato dovrebbe erogare, prendendola, per l'appunto, percentualmente dai contribuenti.
Rimarrebbe quindi intatto il principio che obbligatoriamente il contribuente debba pagare per qualcosa di cui non si sa se ne usufruisce, con l'aggravante che, indipendentemente dal possesso di un televisore (che e' il motivo per cui oggi si paga la tassa/canone), il 100% dei contribuenti dovrebbe pagare per la Rai.
Mentre infuria il confronto sulla liberta' d'informazione e sulla privatizzazione delle reti pubbliche (tra l'altro gia' chiesto da un referendum nel 1995), questa proposta e' la dimostrazione di cosa i nostri legislatori abbiano intenzione di fare.
Da parte nostra non possiamo che ribadire la grande presa in giro che si sta organizzando sulle tasche dei sudditi contribuenti, cambiando nome alle gabelle che esistono e garantendosi metodi di riscossione coercitiva che fanno impallidire per l'ingenuita' quelli attuali.
Di fronte a questa spavalderia non possiamo che continuare la nostra battaglia per l'abolizione del canone come primo passo per l'abolizione del servizio pubblico radiotelevisivo, retaggio e manifestazione di sistemi autoritari che per far valere le proprie ragioni hanno necessita' di obbligare i sudditi ad ascoltarle e vederle.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS