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Aduc – Osservatorio Firenze. Come ammazzare un'attivita' commerciale
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Comunicato di Vincenzo Donvito
17 ottobre 2014 12:43
 
 Siamo stati abituati negli anni a sentire la nostra amministrazione comunale che i disagi, ogni tanto, vanno subiti, perche' poi i vantaggi li avremo tutti noi cittadini. E' il motivo conduttore che viene ripetuto come un mantra anche ai numerosi commercianti che devono sottostare allo scombussolamento per la costruzione della tramvia.
Certo, il bene comune, nobile e utile fine. Anche per noi. Ma ci viene un dubbio che talvolta il fine non sia ne' nobile ne' altro, e che qualcuno venga ammazzato grazie ad una burocrazia distratta, sciatta e svogliata. Almeno speriamo che sia cosi', e lo auspichiamo per quello che ora raccontiamo.
Il gestore di un negozio alimentari e tavola calda di via Cavour, nel tratto tra piazza san Marco e piazza Liberta', accanto alle Poste, dove il marciapiede e' talmente stretto che non consente neanche il passaggio di due persone, stamane e' andato ad aprire il “bandone” e si e' visto completamente sigillato da un cantiere con teli scuri che copriva la sua visuale dalla strada (vedi foto). Si tratta di un cantiere -con concessione in regola- che e' per la sosta dei mezzi che servono come supporto per la costruzione di tre appartamenti dall'altra parte della strada, all'interno di un giardino in un palazzo.
Quindi: il bene pubblico non c'entra, ma “solo” il diritto del privato. E va bene.
Ma, visto che accanto a questo negozio (10-20 metri), senza oscurarlo com'e' oggi, c'e' ampio spazio per questo cantiere/parcheggio, senza dare fastidio a nessuno se non ad un muro, perche' la concessione e' stata data per lo spazio odierno? Noi crediamo che cio' sia accaduto perche', mentre chi ha chiesto il permesso ha fatto poca attenzione a cosa sarebbe stato penalizzato li' dove lo chiedeva, all'ufficio del Comune non hanno preso in considerazione un sopralluogo per capire dove davano questa concessione: hanno solo verificato che li' c'era parcheggio e basta e non, per esempio, che questo negozio paga anche le imposte comunali per l'insegna che, proprio perche' tale, deve essere vista da chi transita per strada, altrimenti che senso ha?
Questo episodio, a nostro avviso, e' sintomatico della considerazione che l'amministrazione fiorentina ha del tessuto commerciale (e -ripetiamo- crediamo e auspichiamo che sia solo distrazione e sciatteria burocratica). In assoluto e non solo quando ci sono i lavori per il bene pubblico.
Chiediamo all'assessore competente di intervenire per ristabilire una situazione di pacifica convivenza tra tutti, e smentire il titolo che abbiamo dato a questo nostro appello/comunicato: come ammazzare un'attivita' commerciale.

Qui le foto: - 1 - - 2 -

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