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Aduc – Osservatorio Firenze. La inutile toponomastica del politically correct
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Comunicato di Vincenzo Donvito
2 ottobre 2019 9:45
 
 Oggi il Comune di Firenze inaugura un ponte dedicandolo al Mahatma Gandhi, così come lo scorso 10 settembre ne aveva inaugurato un altro intestandolo a Margherita Hack. Bene, abbiamo una toponomastica all’altezza della storia, che farà ricordare nel tempo personaggi che hanno segnato la nostra vita? Sì, ma solo se consideriamo coloro che avranno l’ardire di andarsi a leggere l’elenco dei nomi della toponomastica fiorentina e, nel caso di incidenti, le cronache che diranno che all’angolo di quel ponte è schiantato quel mezzo o quel pedone.. o magari il ponte è crollato. Ovviamente non ci auguriamo nessuno di questi tragici eventi, ma li citiamo per capire cosa vuol dire toponomastica, memoria storica e per il futuro, non qualcosa per dire “ci siamo anche noi”.

Sul ponte della tramvia che unisce via di Novoli e viale Redi, che ora si chiama ponte Margherita Hack, ci siamo già indignati: ponte che se anche non avesse un nome nessuno se ne accorgerebbe e che quel gigante della scienza e della divulgazione scientifica che è stata la scienziata fiorentina proprio non meritava… per essere di fatto dimenticata; e ci siamo chiesti perché, per esempio continuare a chiamare via di Novoli in quel modo (la zona, un tempo paludosa, fu bonificata e da ciò deriva l'antico toponimo Novoli, usato nelle mappe del Comune dal 1871) e non viale Margherita Hack.

Oggi è il ponticino che, sul fiume Mugnone, unisce via Circondaria a viale Redi, alla confluenza di via Doni, intitolato al Mahatma Gandhi. Per farlo c’è una cerimonia che farà contenti gli studenti che vi verranno portati e faranno festa a scuola: forse qualcuno sentirà le parole delle autorità presenti e la cosa finirà lì. Infatti non riusciamo a pensare, per esempio, alcuni ragazzi del vicino liceo Leonardo da Vinci che tra di loro potranno dire “oh, si va a comprarsi la schiacciata, lì al panificio oltre il ponticino Gandhi”.
Eppure, lì vicino (e non solo), strade per far ricordare chi era il Mahatma ce n’erano, senza far torto a nessuno dei già insigniti dalla toponomastica fiorentina; per esempio: viale Circondaria, che vuol dire solo quello che tutti possiamo intuire, non sarebbe stata insignita di importanza e potente memoria storica se si fosse chiamato viale Gandhi? Certo. Ma sembra che questa certezza sia solo nelle nostre reminiscenze di cosa è e dovrebbe servire una toponomastica. Fa tanto politically-correct dire che nella propria toponomastica c’è anche un gigante del secolo Novecento come il Mahatma, ma non serve a nulla.
Aspettiamo ora il prossimo scivolone della nostra amministrazione comunale. Che tristezza.
 
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