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AEROPORTI: IL DECRETO DI LIBERALIZZAZIONE NON LIBERALIZZA E PENALIZZA GLI UTENTI.
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Comunicato 
15 aprile 1999 0:00
 

L'ADUC DEPOSITA UN RICORSO ALLA COMMISSIONE EUROPEA E ALL'ANTITRUST.

Roma 15.4.99. Il decreto di liberalizzazione dei servizi di assistenza a terra degli aeroporti, emanata dal Governo, e' in contrasto con la direttiva comunitaria 96/67, sull'accesso al mercato dei servizi di assistenza e con le norme sulla concorrenza e il mercato, previste dalla legge 287/90.
Per questi motivi -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- abbiamo depositato un ricorso alle Commissioni europee per i Trasporti e per la Politica dei Consumatori e all'Autorita' garante della concorrenza e del mercato (Antitrust).
Il decreto legislativo, n.18/99 sulla liberalizzazione limita fortemente l'accesso di nuove societa' -diverse dalle attuali- alla gestione dei servizi aeroportuali (per esempio c'e' l'obbligo di un capitale sociale pari al 25% del presumibile giro d'affari); inoltre consente agli attuali gestori di scaricare sui subentranti una serie di oneri proprio della loro gestione, come -per esempio- la tutela dei livelli occupazionali, con l'obbligo di assumere la manodopera eccedente. E ancora: la limitazione all'autoassistenza, cioe' alla possibilita' per i vettori di svolgere i servizi di assistenza a terra per proprio conto.
Il decreto cosi' strutturato e' una restrizione della concorrenza: consente il procrastinarsi dell'attuale situazione di disservizi e disagi per l'utente e per i vettori. Il solo 30% di voli a corto raggio europei che decolla in tempo (come ha denunciato l'Asssociation of European Airlines con un'indagine riferita allo scorso mese di novembre) -per l'Alitalia- crediamo sia da imputare ad una gestione bloccata, non-dinamica, che premia le rendite di posizione piuttosto che la qualita' del servizio,
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