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ANNULLATO L'AUMENTO DEI COSTI SUI FONDI CHIUSI
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Comunicato 
21 maggio 2003 0:00
 

VINTO IL RICORSO AL TAR DELL'ADUC CONTRO BANKITALIA E DEUTSCHE BANK FONDI IMMOBILIARI
Firenze 21 maggio 2003 - Stamane, davanti al TAR Lazio, Sez. 1a, e' stato discusso il ricorso presentato dall'Aduc (con l'assistenza degli avvocati Carlo Carbone e Massimo F.Dotto) nei primi giorni di maggio contro la Banca d'Italia e la Deutsche Bank Fondi Immobiliari per l'annullamento della delibera del 18.2.03 nella quale la societa' di gestione aveva aumentato i costi a carico dei sottoscrittori.
La Deutsche Bank ha fatto sapere che con delibera del proprio Consiglio d'Amministrazione ha rinunciato alle modifiche in questione mentre, la Banca d'Italia, ha reso noto che intende annullare la delibera impugnata.
Alla prossima udienza del Tar del 22.10.03 si dovrebbe prendere meramente atto dell'annullamento per autotutela della delibera stessa di Banca d'Italia.

Questa e' la dimostrazione che le leggi a tutela del risparmio, specialmente dal 1998 in poi, ci sono ma gli intermediari finanziari non hanno ancora adeguato la loro prassi alle nuove leggi.

Nella fattispecie il regolamento emesso da Banca d'Italia il 1 Luglio 1998 dice esplicitamente:
"Per quanto concerne i fondi comuni di tipo chiuso, tenuto conto della particolare natura degli organismi della specie, nei quali il diritto al rimborso delle quote viene riconosciuto ai partecipanti solo a scadenze predeterminate, non sono di norma consentite modifiche regolamentari, se non strettamente necessarie per la tutela dell'interesse dei partecipanti." Ma Deutsche Bank Fondi Immobiliari aveva deciso di aumentare i propri ricavi e Bankitalia aveva dato la sua approvazione. E' bene ricordare che a suo tempo avevamo chiesto formalmente alla Banca d'Italia per quale ragione l'aumento dei costi dei fondi chiusi immobiliari gestiti da Detusche Bank Fondi Immobiliari sarebbe stato strettamente necessario per tutelare l'interesse dei partecipanti. Ma non ci fu risposto, cosi' come non ci fu data alcuna documentazione specifica della delibera, di cui avevamo avuto notizia grazie ad un articolo del piu' conosciuto quotidiano economico italiano. Avevamo quindi presentato un ricorso al Tar del Lazio, con cui chiedevamo l'annullamento della delibera di Bankitalia, previa sospensiva e conseguente condanna al risarcimento del danno ai consumatori che ne deriva (violazione e falsa applicazione degli articoli 36,37 e 39 del Tuf, del dlgs 58/98, del regolamento ministeriale 228/99 e del regolamento 1.7.98 della Bankitalia in materia di gestione del risparmio, contraddittorieta' manifesta, eccesso di potere per sviamento e disparita' di trattamento, violazione e falsa applicazione art.3 e 97 Costituzione, eccesso di potere per difetto di istruttoria, illogicita' e carenza di motivazione).

I principali responsabili di questa non applicazione delle leggi e dell'azione in dispregio delle stesse, sono le autorita' di vigilanza: Consob e Banca d'Italia e Isvap in primis. Auspichiamo la nascita di una unica autorita' di vigilanza per l'intero sistema finanziario Italiano (che riunisca quindi le competenze di Banca d'Italia, della Consob e dell'Isvap per il ramo vita) che abbia anche poteri sanzionatori e che sia indipendente dal sistema bancario.

Crediamo che la commissione parlamentare Finanze presieduta dall'on. Giorgio La Malfa, che sta valutando gli effetti del Testo Unico della Finanza (Tuf), abbia di che riflettere da questa vicenda.
Alessandro Pedone, consulente Aduc per gli investimenti finanziari
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