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AUSILIARI E CASAZIONE
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Comunicato 
26 ottobre 1999 0:00
 
E CASSAZIONE: LA SENTENZA E' UNA MINA A SCOPPIO RITARDATO
L'ADUC DIFFIDA COMUNE DI ROMA E STA

Roma, 26 ottobre 1999. La sentenza della Corte di Cassazione e' una mina a scoppio ritardato. Non riusciamo a capire - dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc - perche' il Sindaco Rutelli si dichiari soddisfatto. Gli accertamenti degli ausiliari del traffico (vigilini) non hanno il valore dei verbali redatti da pubblici ufficiali e in caso di ricorso al Tribunale civile il cittadino e il Comune saranno sullo stesso piano. Spettera' alla Amministrazione comunale l'onere della prova, con la testimonianza del/i vigilino/i e al cittadino difendersi, con la propria e altrui testimonianza. Facile la previsione: i ricorsi aumenteranno a dismisura, i tribunali saranno sommersi di carte e il Comune rimandera' alle calende greche, se avra' ragione, la riscossione della multa. Il gioco vale la candela? O non sarebbe meglio regolare con legge la questione?
Diffidiamo pubblicamente il Comune e la STA ad inviare gli "avvisi di accertamento" ai romani: non hanno valore e creano confusione. Al cittadino deve arrivare il "verbale di contestazione" della infrazione al codice della strada, notificato dalla Polizia municipale, che e' l'atto giuridicamente valido come confermato
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