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AUTORITA' GARANTI
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Comunicato 
29 gennaio 1999 0:00
 
CHIUDERLE O DARGLI PIU' POTERI, ALTRIMENTI SONO SOLO L'ALIBI DI IMPEGNI PRESI E CHE PUNTUALMENTE NON VENGONO RISPETTATI. IL CASO DI QUELLA DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO SULLA VENDITA DI GIORNALI FUORI DELLE EDICOLE.

Firenze, 29 gennaio 1999. Le Autorita' Garanti sono state istituite per intervenire e consigliare li' dove sono in atto profonde modifiche del sistema economico, da quello monopolistico inaugurato in Italia negli anni '60 a quello di cosiddetto di libero mercato, su cui i Governi italiani hanno precisi impegni in sede comunitaria. Ma cosa sta succedendo? Il lavoro di queste Autorita', quando e' in dissonanza con quello del legislatore o del Governo, a cosa serve?
"Praticamente a niente!". Cosi' si esprime il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito. Dalla funzione scandalosa dell'Autorita' delle telecomunicazioni, che si presta a fare da apripista alle richieste economiche del gestore monopolista della telefonia fissa, fino al piu' "frequentato", quello che dovrebbe garantire la concorrenza e il mercato.
L'Aduc, a ques'ultima Autorita', spesso invia memorie e richieste, ed oggi, per la prima volta ci hanno risposto, accomunando, nella stessa data due quesiti che avevamo posto lo scorso 3 novembre e lo scorso 8 gennaio. Sul primo -relativo ad un ipotetico blocco oligopolistico dei prezzi delle automobili- ci hanno fatto sapere che per loro non c'e'. Per il secondo -relativo alla legge per la sperimentazione di nuovi punti vendita di giornali- ci hanno dato ragione.
Ricordando un loro precedente intervento in materia, in cui tra l'altro si legge
"l'Autorita' aveva inoltre affermato che la liberalizzazione della distribuzione editoriale dovrebbe prescindere da regimi autorizzatori subordinati al rispetto di predefiniti parametri relativi alla domanda, in quanto e' dal libero gioco della concorrenza e del mercato che dovrebbe scaturire il numero ottimale di operatori";
e inoltre "la prescrizione relativa al mantenimento di un sistema autorizzatorio per i punti vendita non esclusivi di giornali introduce una ingiustificata differenza di trattamento tra punti vendita esclusivi e punti vendita non esclusivi, ….. ostacolando l'ingresso nel mercato … per esercizi capillarmente diffusi sul territorio al fine di moltiplicare le occasioni d'acquisto dei giornali da parte dei consumatori. Il perseguimento coerente di questo obiettivo richiederebbe infatti una completa liberalizzazione delle modalita' d'ingresso nella distribuzione dei quotidiani e dei periodici".
Ma le disposizioni segnalate dall'Autorita', sono rimaste invariate nel testo approvato. L'Autorita', infine, ci ha fatto sapere che lo scorso 21 gennaio ha disposto l'archiviazione della pratica.
E allora? Fatta la legge -l'Autorita' in questo caso- gabbato lo santo? Sembra proprio di si', perche' il parere prettamente consultivo e non anche di indirizzo dei pronunciamenti dell'Autorita', fa si' che sia stata creata una struttura che, quando non si esprime come Parlamento e Governo, produce solo materiale per l'archivio; mentre, quando collima con potere esecutivo e legislativo, sono oro colato (vedi aumenti bollette Telecom).
E' evidente che queste Autorita', cosi' come sono, sono fumo negli occhi di consumatori e contribuenti, e macchine di articolazione del consenso per Governo e Parlamento. Quindi, o si cambiano o si chiudono. La presenta nota l'abbiamo inviata anche ai presidenti di
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