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BANCA D'ITALIA: IL GOVERNATORE E' A VITA? FALSO!
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Comunicato 
26 agosto 2005 0:00
 

Roma, 26 Agosto 2005. Il governatore della Banca d'Italia e' una carica a vita? No. L'incarico puo' essere revocato anche domani mattina. Se qualcuno lo vuole. In particolare se lo vuole il Consiglio superiore della Banca d'Italia che, in base allo statuto (1), articolo 19, nomina e revoca il governatore. Contrariamente ai piu', che ritengono la Banca d'Italia un istituto pubblico la cui dirigenza apicale (governatore e consiglio) sia nominata dal Governo, il massimo istituto bancario e' controllato (2), attraverso un meccanismo di partecipazione in quote, da quattro delle maggiori banche nazionali, Gruppo Intesa (27,2%), Gruppo San Paolo (17,23%), Gruppo Capitalia (11,15%), Gruppo Unicredito (10,97%), che detengono il 66,55% del capitale, che e' di soli 156.000 euro. Basterebbe la volonta' di queste banche per mandare a casa il governatore. E perche' non lo fanno? Evidentemente hanno i loro motivi, ovvero i loro interessi. E perche' mai il governatore attuale, Antonio Fazio, che ritiene di essersi comportato correttamente, dovrebbe dimettersi? Perche' glielo chiede qualcuno? E perche' questo qualcuno non si rivolge direttamente a chi ha il potere di revoca, cioe' al Consiglio superiore, ovvero alle citate banche? Lo Statuto della Banca d'Italia e' stato varato nel lontano 1936 e successivamente modificato. L'ultima modifica risale al 1988 e il relativo decreto che fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, porta la firma del presidente del Consiglio di allora, Romano Prodi, il quale nelle dichiarazioni rilasciate al Sole24ore di ieri vuole cambiare radicalmente lo Statuto della Banca d'Italia. Perche' non lo fece allora? L'attuale Governo non vuole cambiare nulla cosi' come non lo fece il precedente. A che gioco si sta giocando? Il cerino acceso si vorrebbe passare al governatore Fazio, il quale recalcitra. Certo se si togliesse di mezzo farebbe un favore a tutti e la questione finirebbe li', cosi' ciascuno potrebbe tornare alle proprie occupazioni, cioe' a bottega.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.

(1) si veda: clicca qui
(2) si veda comunicato stampa:
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