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BANDA LARGA: SBANCHIAMO TELECOM
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Comunicato 
11 giugno 2001 0:00
 


ANCHE GLI UTENTI, E NON SOLO I GESTORI ALTERNATIVI, POSSONO CHIEDERE RIMBORSO DEI DANNI PER LE LUNGAGGINI E I DISSERVIZI

Firenze, 11 Giugno 2001. Infostrada, Wind e Albacom hanno chiesto un risarcimento di 400 miliardi di lire a Telecom, per i danni che avrebbero subito per le modalita' di offerta dei servizi a banda larga.
Potrebbe essere l'occasione per sbancare Telecom -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- perche' i danni non sono solo quelli dei gestori alternativi, ma anche quelli degli utenti, siano essi direttamente Telecom o attraverso altri gestori.
Infatti al nostro servizio di informazione e consulenza SOS online, sono storie quotidiane quelle che ci vengono raccontate dagli utenti in materia, ed ovviamente, rappresentano solo una piccola parte di tutti coloro che sono costretti a subire disservizi grazie all'attuale situazione.
I servizi a banda larga sono richiesti da grandi utenti della Rete, chi in genere ne fa un uso professionale e che, nella prospettiva di una navigazione piu' agile, investe per dare un miglior servizio ai suoi clienti. Molte volte, pero', si sa quando si parte, ma non quando si arriva, nel senso che, tra la richiesta e la messa in opera funzionante di un apparato di collegamento, ci sono tempi imprevedibili. Sia quando si e' direttamente clienti di Telecom, che quando si sia optato per gestori alternativi. Nel primo caso perche' ci si deve confrontare con una macchina burocratica che, di fronte ad un minimo disguido (che per l'installazione di un servizio a banda larga e' all'ordine del giorno, spesso anche per impreparazione tecnica degli addetti), invece di favorire il cliente, sembra quasi che si diverta a complicargli la vita e a impedirgli di portare a termine il contratto. Nel secondo caso per Telecom la concorrenza non esiste, perche' comunque i suoi concorrenti dipendono dalle sue installazioni, e in caso di disguidi li fa soffrire facendo rimbalzare il cliente dal gestore alternativo ai vari numeri Telecom dove come minimo ogni volta bisogna raccontare da capo cosa sia successo (con l'evidente disinteresse di Telecom a prestare orecchio a chi, proprio perche' cliente di un gestore alternativo, avra' pagato l'abbonamento anche il 50% meno di quanto l'avrebbe pagato se avesse fatto il contratto con lei).
Questo anche perche' il servizio decantato come fruibile in diverse citta', in realta' non lo e', perche' spesso nella stessa citta' ci sono zone in cui e' inservibile, magari arrivando a scoprirlo solo dopo che si e' siglato il contratto.
Una situazione di disagio diffuso che spesso, solo perche' si arriva ad una soluzione (vissuta anche come psicologicamente liberatoria), viene messa nel dimenticatoio, ma su cui invitiamo a non soprassedere. Il danno c'e': ovviamente per andare in giudizio va dimostrato, ma si puo' in modo molto piu' semplice ed economico di quanto si creda: la giustizia veloce degli uffici di conciliazione delle Camere di Commercio e del giudice di pace, c'e' alla bisogna.
Un occasione per sbancare Telecom? Al di la' dello slogan, e' sicuramente un'occasione per far valere i propri diritti economici facendo pagare il responsabile che, grazie anche alle leggi e a chi le fa, continua ad essere gestore monopolista.
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