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BEFFA DECODER
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Comunicato 
4 novembre 2000 0:00
 


STREAM/TELECOM HA GETTATO LA MASCHERA ESCLAMANDO "IL MERCATO SONO IO!". AD UN DANNO ENORME PER STATO, DIRITTO E MERCATO, SI PUO' ANCORA RIMEDIARE, CHIEDENDO SCUSA AGLI ITALIANI E BLOCCANDO CHI VIOLA LA LEGGE. Firenze, 4 Novembre 2000. Stream fa sapere che il decoder unico e' un problema, perche' limiterebbe il mercato, impedendo l'ingresso di nuove offerte, e intanto temporeggia sulla scadenza gia' avvenuta del consueto ultimatum.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Stream, azienda nota ai piu' per essere alfiera di privatizzazione e concorrenza nel mercato (cosi' come ha imparato da suo padre Telecom) fa oggi questa uscita. Notare: oggi 4 novembre 2000, non 4 novembre 1999, quando si parlava di decoder unico che doveva entrare in vigore il 1 gennaio 2000, e che fu rinviato al 1 luglio 2000 per dare modo alle aziende di adeguarsi, e sui cui rinvii dopo questa data … abbiamo perso il conto …..
Il figlio di Telecom, evidentemente, ha ben imparato la lezione di arroganza che e' parte endemica dell'esistenza del babbo. Non solo ma sa che ha a che fare con governanti e controllori della legalita' che sono incapaci di agire, abituati come sono a prostarsi al potere economico. Ci rendiamo di essere duri in queste nostre valutazioni, ma non troviamo altra spiegazione al perdurare di questo balletto, a cui oggi si aggiunge anche la beffa di Stream/Telecom paladino della liberta' del mercato, come sempre confuso con i propri interessi. Infatti Stream/Telecom ci dovrebbe spiegare perche' il decoder unico, ormai legge (se ne poteva parlare prima, ma ormai e' cosi'), e' contro il mercato. Forse perche' lo obbliga a rivedere il suo sistema di distribuzione? Sicuramente e' cosi', ma questo non vuole dire che il decoder unico limita il mercato, bensi' che condiziona gli investimenti gia' fatti di Stream e Tele+. Probabilmente Stream/Telecom, preso da un impeto di potenza rispetto al potere politico che gli e' prono, si e' levata la maschera e, come nelle sue piu' sane tradizioni di arrogante monopolista, ha esclamato "il mercato sono io!".
C'e' ancora qualcuno, come il ministro delle Comunicazioni, che ha il buon gusto di dire che non si e' provveduto alla sospensione delle licenze per non voler fare un danno agli utenti? Il danno c'e', ed oltre che per gli utenti, e' per lo Stato, il diritto e il mercato: quando alle regole si risponde con l'istituzionalizzazione della loro violazione, il diritto e' morto e il mercato assassinato.
Ma siamo ancora a tempo, quantomeno per recuperare la faccia, chiedendo scusa a tutti gli italiani per non averlo fatto prima: bloccare le emissioni di questi canali criptati.
Ci scommettiamo che, tempo pochi giorni, avranno tutto pronto per le trasmissioni secondo le nuove regole?
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