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BENZINA: LETTA/DE VITA
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Comunicato 
1 giugno 2000 0:00
 


SI FANNO DA SPALLA COME GIANNI E PINOTTO, PER CONTINUARE A OBBLIGARE I CONSUMATORI A PAGARE I LORO GUADAGNI, CON L'AGGIUNTA DELLA BEFFA.

Firenze, 1 Giugno 2000. Nell'ambito dell'assemblea dell'Unione Petrolifera, oltre alla relazione del presidente Pasquale De Vita, c'e' stato l'intervenuto del ministro dell'Industria, Enrico Letta, che ci ha fatto sapere di avere stretto un patto con i cittadini che rispettera' fino all'ultimo centesimo, per la restituzione del maggior gettito derivante dall'aumento dell'Iva sulla benzina.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Il ministro dell'Industria e il presidente Up stanno giocando a "Gianni e Pinotto": si stanno facendo la spalla uno con l'altro, giocando in tandem per far si' che tutto resti com'e': i consumatori pagano senza alternative, ed entrambi guadagnano con certezza.
Siamo curiosi di sapere quando e come il ministro Letta abbia stretto questo patto con i cittadini. Una competizione elettorale all'americana in cui lui e' prevalso in virtu' delle promesse di questo patto? Un impegno del suo partito grazie al quale e' stato sommerso di voti? Non ci sembra. Al massimo il ministro avra' stretto un patto con se stesso, e ce lo auspichiamo, altrimenti, oltre che incapace di mantenere le promesse, sarebbe anche bugiardo.
Che il ministro sia incapace di far fronte a questo impegno che si e' preso, lo dimostra il fatto che da mesi e mesi va ripetendo quella che e' ormai diventata "la novella dello sconto fiscale", mentre la situazione non cambia, i prezzi continuano ad aumentare e l'unica cosa che il suo Governo continua a fare, e' quel ridicolo sconto di 50 lire.
Il ministro ha difficolta' nel suo Governo a far digerire quello che va predicando? Allora si dimetta! Quando ci si pone un obiettivo, se non si riesce a raggiungerlo, e' nobile lasciar perdere e dichiarare il fallimento, spiegando come e perche' non si e' stati capaci, in modo che i successori ne possano fare tesoro.
Il presidente de Vita, invece, dimentico dei suoi accordi duopolisti con l'AgipIp (lo Stato italiano), ci sciorina le cifre della rimessa economica dei petrolieri facendo i calcoli come la massaia (di un tempo) con la spesa quotidiana. Ma non ci dice qual'e' la variazione della forbice complessiva tra minori entrate e minori spese: li' dove si forma il profitto. E che qualcosa sia cambiato nel mantenimento della rete di distribuzione (pur nella sua carenza complessiva, che resta una delle pecche maggiori da risolvere), non e' una nostra invenzione. Quindi De Vita "declama miseria, ma non ce la canta tutta".
Il risultato del duo "Gianni e Pinotto", e' che -tra i prezzi che aumentano, lo Stato (fisco e AgipIp) e i petrolieri dell'Up che guadagnano sempre di piu'- a rimetterci due volte sono i consumatori: di tasca e per la commedia beffarda in atto.
Ma, almeno per quest'ultima rimessa, un po' ce ne siamo accorti e possiamo correre ai ripari denunciando cio' che succede.
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