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IL BIMBO DI ANCONA
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Comunicato 
17 marzo 1999 0:00
 
. LIBERTA' DI CURA, DIRITTI DEL CITTADINO, PATRIA POTESTA', STATO INTRUSO … COMPROMESSO ALL'ITALIANA CHE RITARDERA' LE CURE NECESSARIE

Firenze, 17 Marzo 1999. La vicenda del piccolo Marco di Ancona, che era stato strappato dalla patria potesta' dei genitori per obbligarlo al trattamento chemioterapico, registra un'ulteriore pagina buia per la storia del diritto alla salute e alla propria identita'.
Interviene l'Aduc per voce del suo presidente, Vincenzo Donvito.
Alla vera e propria violenza dei giorni scorsi, si e' sostituita la beffa: i genitori del piccolo Marco affiancati proprio da quel medico che lo Stato aveva nominato suo tutore. Ma forse i genitori del bimbo erano violenti, avevano consumo atti di pedofilia sul loro piccolo, erano stati condannati per reati contro la persona o i minori, si rifiutavano di apportare le cure al proprio piccolo? No, niente di questo. Volevano solo usare una terapia diversa da quella indicata dalla medicina ufficiale. La Costituzione glielo consente in modo esplicito, ma la pratica quotidiana glielo impedisce: l'autorita' ha poteri superiori rispetto ai diritti costituzionali.
Qualcuno pero' se n'e' accorto in tempo -il tribunale di Ancona- ed ha messo la classica toppa all'italiana che, come unico risultato, avra' quello di ritardare l'inizio delle cure per il piccolo malato di tumore al femore. Il Tribunale di Ancona, in pratica, ha consegnato il bimbo nelle mani della burocrazia: dalla padella nella brace: da un'autorita' che imponeva una cura -su cui si poteva piu' o meno essere d'accordo- ad un meccanismo che crea immobilismo. E se genitori e curatore speciale non si trovano d'accordo, come sara' molto probabile? Potranno, semplicemente, presentare ricorso ad un'autorita' superiore … e il tempo passera'.
Ma i diritti del malato, quelli del cittadino e, soprattutto, quelli dei minori, dove sono? Valgono solo quando si confondono con i doveri?
C'e' solo una soluzione a questa vicenda: il ripristino della patria potesta' senza limiti, perche' sara' sicuramente applicata nel rispetto dei diritti costituzionali del
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