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BOLLETTA DEL GAS: ALTRO CHE AUMENTO PETROLIO, TRA CANONE E TASSE IL COSTO RADDOPPIA.
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Comunicato 
1 novembre 2000 0:00
 


UN "FURTO" LEGALIZZATO. LA TASSA SULLA TASSA.

Roma, 1 Novembre 2000. Altro che aumenti dovuti al caro petrolio, il vero scandalo e' che tra canone e tasse la bolletta del gas raddoppia. Un esempio -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- e' la classica bolletta del gas, anche per un consumo modesto riferito a due persone,(le cifre sono arrotondate e si riferiscono ad un contratto promiscuo, cucina e riscaldamento): il consumo e' pari a £ 47mila lire ma la bolletta e' di £ 89mila lire, la differenza, 42mila lire, sono tasse. Come si arriva al totale e' presto detto. Il canone (quota fissa) e' £ 10.000 (un balzello che in questo caso incamera la societa' del gas e non si capisce a quale titolo), l'imposta di consumo e' di £ 13mila lire, l'imposta addizionale e' di £ 4mila lire. Sul consumo e sulle imposte si applica l'IVA del 20%, vale a dire che si paga l'IVA non solo sul consumo ma anche sulle imposte, cioe' ad una tassa, le imposte, si applica un'altra tassa, l'IVA: una tassa sulla tassa. In questo caso insomma le tasse e il canone raggiungono il 48% della bolletta, mentre il restante 52% rappresenta il costo del consumo del gas. La tassa sulla tassa e' un furto e il canone fisso e' un'estorsione medievale. Cosa dobbiamo dire ai nostri governanti, che si dilettano in vessazioni? Che sono dei vampiri? Che tutto cio' e' ignobile e non degno di un paese civile?
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