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Cacciagione in beneficenza? No, meglio il referendum contro la caccia
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Comunicato di Vincenzo Donvito
21 luglio 2021 14:38
 
Oggi in Toscana gli amministratori hanno glorificato la donazione di cacciagione al Banco Alimentare, animali cacciati col contributo di una specifica legge regionale.
Siamo sicuri che nel 2021 abbiamo ancora bisogno di glorificare la caccia? E non mandarla in pensione come pratica desueta e archeologica degli umani per procacciarsi il cibo? Viviamo in un Pianeta che si organizza per la salvaguardia di quegli equilibri naturali di cui fanno parte anche gli animali selvaggi (da tutelare). Un Pianeta in cui i problemi alimentari (soprattutto per i più bisognosi) sono solo di distribuzione e non di produzione.

Iniziativa della Toscana che va in aperto contrasto con la raccolta firme per un referendum che chiede di abolire la caccia, che già da alcune settimane si può firmare nelle segreterie comunali e nei banchini che si trovano per strada. Iniziativa di civiltà e lungimirante per chi vuole partecipare al processo legislativo per un oggi e un domani equilibrato e sostenibile.

Ecco cosa è accaduto oggi in Toscana
Consegnato oggi al Banco alimentare toscano, a Firenze, il primo lotto di carne di selvaggina cacciata, proveniente dalla donazione di cacciatori degli ambiti di caccia senesi. La lavorazione di questi primi capi donati e il relativo confezionamento sono stati effettuati da uno dei Centro di lavorazione selvaggina (Cls) che ha aderito agli Avvisi pubblicati dalle tre Asl toscane lo scorso mese di maggio. ''Partecipo con soddisfazione a questa prima consegna - dice la vicepresidente della Regione e assessora all'agroalimentare Stefania Saccardi - convinta del valore di un'iniziativa …. L'impiego socialmente utile delle carni dei cinghiali abbattuti ... si inserisce alla perfezione in un'ottica di economia circolare...''. ''… un atto concreto e reale di aiuto alle fasce più deboli della nostra società - commenta l'assessore regionale alla salute, Simone Bezzini-. ... la prima esperienza italiana in cui viene strutturato e per così dire istituzionalizzato un percorso ufficiale e controllato del tutto sovrapponibile alle filiere agroalimentari di prodotti di alta qualità". “...Ringrazio, inoltre, il settore venatorio, in tutte le sue componenti, per il senso di responsabilità dimostrato e per l'impegno concreto fornito nel reperire la selvaggina…'' (1).
E così via con frasi tipo “la grande sensibilità della Toscana per il bene comune”, etc.

Il referendum potrebbe essere una risposta civile alla barbarie del passato.

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