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CARCERI IN ESPLOSIONE
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Comunicato 
19 giugno 2000 0:00
 


LO STATO E' ORMAI INCAPACE DI GESTIRLE E DI RIMEDIARE AI SUOI ERRORI. AFFIDIAMONE LA GESTIONE AD AZIENDE PRIVATE.

Firenze, 19 Giugno 2000. I radicali hanno oggi anticipato i dati di un dossier sul "Caso Italia" che, facendo il punto sulla drammatica situazione carceraria, presto consegneranno alle autorita' della giustizia europea ed internazionale. Nello stesso tempo hanno presentato un progetto di legge per l'indulto generalizzato fino a tre anni.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' molto importante quello che hanno fatto e stanno facendo i radicali, proprio nei giorni successivi al varo delle nuove norme carcerarie. Perche' se da un lato si denuncia la totale debacle dell'amministrazione carceraria e della giustizia, dall'altra si preannunciano provvedimenti su cui alcuno potra' esprimere disaccordo. Allora, si dira', c'e' gia' il rimedio a cio' che denunciano i radicali. Purtroppo non e' cosi'. Perche' di questi rimedi ne sono piene le stanze e gli archivi della storia carceraria italiana. Non perche' quelli approvati oggi (con in piu' -se il Governo l'approvera'- anche la possibilita' di fare sesso in carcere) non siano validi, ma perche' tra dire e fare c'e' sempre di mezzo l'amministrazione dello Stato.
Non e' nuova la denuncia di carceri che contengono anche il triplo di reclusi rispetto al numero massimo previsto, come non sono nuove le denunce di strutture fatiscenti non solo perche' vetuste, ma essenzialmente perche' costruite male. E non sono nuove le denunce di carceri dove non vengono garantiti i diritti dei malati, siano essi tossicodipendenti o malati di Aids, cosi' come non vengono garantite abitudini e religioni di chi non e' di ordinanza cattolica romana. E ogni volta abbiamo assistito a prese di posizione, nuove norme, ministri accigliati e altrettanti sottosegretari turbati che hanno promesso il rispetto dei diritti individuali di ogni recluso … ma, puntualmente, ci siamo ritrovati nella situazione in cui siamo oggi, quando con l'arrivo del caldo insopportabile, tutto il marcio e l'assurdita' che regna dietro le sbarre esplode, minacciando la sicurezza di tutti.
Evidentemente il problema posto, e' male affrontato, e bene fanno i radicali a proporre l'indulto generalizzato e il coinvolgimento di organismi internazionali di giustizia, ma questo non solletichera' i nostri amministratori piu' di tanto. E sono questi ultimi che dovranno, nel frattempo, mettere in pratica i buoni propositi, e, anche se il nuovo ministro della Giustizia va guardato con attenzione anche per il fatto che e' nuovo, non possiamo non mostrarci totalmente sfiduciati, e convinti che cio' che verra' fatto in questi giorni sara' solo un tampone su una ferita gigantesca.
Per questo crediamo che occorre cambiare gestore: lo Stato non deve occuparsi di carceri. Uno Stato che, tra le sue norme, ha quella del divieto -per i secondini che dormono in carcere- di tv e frigo in camera, non merita credibilita'. E questa della tv e del frigo e' solo una delle tante "piccole" cose che rendono disumano il luogo in cui uno che ha sbagliato dovrebbe ravvedersi .. non e' un caso che la funzione del carcere e' l'esatto contrario di questo ravvedimento.
Cosi' come e' per l'economia e i servizi, occorre che lo Stato ceda il passo ai privati anche in questo ambito. Sara' interesse di chi si fara' gestore di queste case di rieducazione far si' che la prestazione sia all'altezza degli ospiti e dell'appaltatore; e non sara' come oggi, che', quando si sbaglia, si e' sempre gli stessi a continuare la gestione. In un carcere a gestione privatizzata, chi sbaglia paga e va completamente via.
Ci rendiamo conto che non e' una proposta fattibile in poco tempo, ma, perlomeno, puo' servire ad aprire un dibattito con uno spiraglio che non sia il solo e continuo avvolgimento intorno a se stessi, passando anche dalla denuncia -come quella dei radicali- alla proposta.
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