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CONSHUMOURNEWS DEL 8 MAGGIO
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Comunicato 
8 maggio 2001 0:00
 


RELIGIONE, TEMPO, TRASPORTI, TELECOMUNICAZIONI, AMBIENTE E MEDIO ORIENTE

Firenze, 8 maggio 2001. E' uscito il nuovo numero di ConshumourNews, il trisettimanale satirico dell'Aduc, edito sul portale dell'associazione ogni martedi', giovedi' e sabato. Curato da Alessandro Garzi, clicca per il numero odierno.



AUMENTI PREZZI DELLA BENZINA
IL GIOCO SPORCO DI PETROLIERI E STATO A DANNO DEL CONSUMATORE

Firenze, 8 maggio 2001. Ormai e' un trend quotidiano quello dell'aumento del prezzo della benzina, a piccole dosi per non dar troppo nell'occhio, e fidando che sia confuso con un altrettanto trend internazionale.
Ma non e' proprio cosi' -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- perche' il fenomeno e' tutto italiano e da tipici profittatori di una situazione politica in cui, stante l'instabilita' e il momento, niente potra' intervenire a frenare o calmare la corsa al rialzo.
Infatti, perche' mai i prezzi dovrebbero aumentare in questo momento? Forse il barile di petrolio nei mesi scorsi e' cresciuto e, trascorso il tempo per la trasformazione del petrolio in benzina, ora se ne sentono gli effetti? No! Forse la moneta di acquisto del greggio, il dollaro Usa, e' molto salita? No! Forse le compagnie sono alla miseria perche' hanno pagato la multa di 640 miliardi inflitta l'anno scorso dall'Antitrust per l'accusa di cartello e -come i monopolisti ci hanno sempre detto- ne stiamo pagando lo scotto perche' nel mercato libero tutto costa di piu'? No, anche perche' la giustizia del Consiglio di Stato a cui il duopolio Agip-Ip / Unione Petrolifera ha fatto ricorso, ha i tempi da giustizia italiana. Forse la ristrutturazione della rete e' partita, per cui ci sono costi ingenti che le aziende devono sostenere e non hanno alternativa che farli ricadere sui consumatori? No, perche' la ristrutturazione e' al palo e continuiamo ad avere benzinai costretti ad essere solo tali, mentre nei supermercati si vendono anche le automobili.
Niente di tutto questo, ma solo furbizia da mercanti che colgono l'occasione per guadagnare di piu', con altrettanto Stato mercante che -visto che il carico fiscale sul prezzo finale e' del 70%- non puo' che esserne contento, perche' ogni 10 lire di aumento, ben 7 vanno a finire nelle sue tasche.
E l'occasione e' l'immobilismo per le Camere sciolte e in via di rinnovamento, e per futuri governanti che non si azzarderebbero mai di dire la loro in materia nel momento in cui non bisogna scontentare alcuno, che' potenzialmente tutti votano: tant'e' che vale la pena far pagare al solito consumatore finale che, al massimo, si allontanera' dal suo ruolo di elettore …. ma anche questo e' stato preso in considerazione, e meno persone votano, piu' e' facile controllarli e lusingarli.
Un gioco sporco, quindi. Di cui alcuno si vergogna, ma che e' pagato dai consumatori.
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