Roma, 14 Maggio 2001. Proponiamo al nuovo Parlamento un provvedimento utile ai cittadini-contribuenti: l'abolizione dei Consorzi di bonifica. Istituiti con Regio decreto n.215 del 1933, servivano a bonificare i terreni, soprattutto quelli paludosi. Oggi le paludi non ci sono piu' e i Consorzi si limitano a gestire i canali di irrigazione. I Consorzi hanno un Presidente, una Giunta e un Consiglio di amministrazione, sono 200 in tutta Italia con 6000 persone tra consiglieri e dirigenti. Il problema sta nel fatto che i cittadini, residenti nel territorio del Consorzio pagano una tassa al Consorzio stesso e spesso il terreno interessato e' ampiamente urbanizzato, quindi -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- il contribuente non riceve alcun beneficio dalla presenza dei Consorzi di bonifica. A cosa servono allora? A mantenere se stessi, ovviamente! Vedremo se il nuovo Parlamento sapra' fare piazza pulita di un ente inutile.