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Contraffazioni alimentari. E dopo l'olio extravergine?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
11 novembre 2015 15:18
 
 Vedremo dove ci portera' lo specifico scandalo della presunta truffa di alcuni olii di oliva che venivano veduti come extravergine, giunta ormai nei fascicoli della Procura della Repubblica, e su cui -al momento- sembra non ci siano ombre di dubbio. Aziende blasonate e storiche ne sono coinvolte (1), e quindi la vicenda brucia un po' piu' del solito, a consumatori, a produttori e a venditori (anche questi ultimi vittime al pari dei consumatori). Aziende che, coi loro prezzi bassi (almeno in buona parte della grande distribuzione) di questi presunti finti olii extravergine, avevano avvicinato il consumatore piu' economicamente problematico all'uso e alla degustazione di quelli che credeva fossero prodotti di un certo pregio, ma che, sembra che alla fin fine lo hanno brutalmente relegato alla sua abituale categoria di consumatore disgraziato.
Vedremo come finira' la vicenda.
La domanda che ora ci dobbiamo porre e' la seguente: Siamo sicuri di tutto quello che mangiamo, sia per qualita' che per costi? Al di la' delle risposte degli organismi preposti che non faranno altro che rassicurarci sulla loro costante vigilanza… e a cui sempre meno sono coloro che ci credono, quali strumenti hanno i consumatori per non farsi mettere i piedi in testa?
Risposta: nessuno, a parte le proprie conoscenze, esperienze, i passaparola e le proprie fiducie nei marchi piu' o meno credibili e tali per i motivi piu' disparati (“lo uso da sempre”, “lo usava anche mia nonna”, “che bella pubblicita'”, etc).
Cosa e a chi possiamo chiedere, non certo per risolvere il problema in generale, ma quantomeno per farci fare meno male? Non abbiamo alternative rispetto a mercato e autorita'.
Al mercato (consumatori, produttori e commercio) chiediamo:
- maggiore attenzione perche' nei nostri piatti non finiscano dei mostri. Che non sono i prodotti ogm o quelli “non-a-chilometro-zero” che -a parte forse alcuni aspetti organolettici- di per se' non ammazzano nessuno sia sanitariamente che economicamente, ma sono quelli con varie dizioni prettamente pubblicitarie e sostanzialmente ingannevoli, come -nella fattispecie dell'olio-: naturale, tradizionale, sapori o fragranza di..., robusto, gentile, prima spremitura, dietetico, non filtrato, ecc. (2)... insieme ai -cosa che accade spesso- prodotti spacciati come artigianali o freschi e che sono invece il loro esatto contrario, etc.
Alle autorita' chiediamo:
- maggiori controlli e, soprattutto, non a campione ma estesi, diffusi e costanti. Costa di piu'? Certamente, ma ne vale la pena, anche perche' tra i consumatori ci sono proprio tutti, inclusi i figli e i portafogli dei controllori (quelli onesti, ovviamente).

(1) qui i dettagli delle indagini avviate 
(2) qui alcuni consigli Aduc per scegliere un olio d'oliva extravergine
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