testata ADUC
CORTE DI STRASBURGO
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
24 gennaio 2000 0:00
 


IL RECORD ITALIANO NON STUPISCE. I RICORSI DOVREBBERO ESSERE MOLTI DI PIU'.
BEN VENGA L'INGERENZA ESTERNA PER SFERZARE UN SISTEMA GIUSTIZIA CHE NON FUNZIONA.

Firenze, 24 gennaio 2000. L'Italia, nel 1999, e' il Paese piu' condannato dalla Corte europea dei diritti umani. 44 sentenze negative, seguita da Turchia con 18, Francia con 16, Gran Bretagna 12 e Portogallo 8. La maggiorparte delle condanne riguarda la violazione dell'art.6 sul processo equo.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Un record che non stupisce visto lo stato della giustizia in Italia, e visto anche il transito di lamentele e drammi ad essa connessi che ogni giorno avviene nella nostra associazione.
I ricorsi, comunque, sono ancora troppo pochi, sia perche' lo strumento e' poco conosciuto sia perche' e' abitudine ricorrervi solo in ultima istanza, dopo che la in-giustizia italiana ha esperito tutto i suoi livelli; ragion per cui le sentenze vengono considerate come una sorta di soddisfazione morale e una piccola vendetta verso lo Stato che e' costretto a pagare pene pecuniarie; ma la propria situazione giudiziale non viene mossa di una virgola.
Una abitudine che stiamo cercando di far cambiare. Infatti, anche se le interpretazioni piu' correnti sono per un ricorso alla fine di tutti gli iter giudiziali italiani, non e' vero in assoluto. La Corte di Strasburgo ha discrezionalita', ed ogni singola richiesta viene vagliata rispetto alla sua gravita', ed accettata o meno; quindi non e' escluso che possa sentenziare anche su un procedimento in corso.
Ingerenza e condizionamento dei giudici italiani da parte di un organismo che dovrebbe essere al di sopra di tutte le parti? Proviamo a porre questo problema alle migliaia di persone che sono in attesa da decine di anni di sentenze, e che sono impastonati nelle virgole di giudici e burocrazia ..... Quindi, ben venga questa ingerenza. Ne abbiamo proprio bisogno: quando un sistema (quello della giustizia) non riesce a trovare da se' le strade per essere un servizio e non una pena per gli utenti, solo una sferzata esterna potrebbe ridargli vigore.
Lo studio legale dell'Aduc e' attrezzato alla bisogna.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS