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DANNAZIONE AUTOVELOX
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Comunicato 
5 agosto 2000 0:00
 


L'ADUC SCRIVE AL MINISTRO DEI TRASPORTI: FERMARE L'AVIDITA' DEI COMUNI APPLICANDO LA LEGGE. Firenze, 5 Agosto 2000. Il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, ha inviato la seguente lettera al ministro dei Trasporti, Pierluigi Bersani. Gentile signor ministro
Le scriviamo per sollecitare il suo intervento e far rispettare il codice della strada anche alle amministrazioni comunali.
Cio' che ci sta succedendo in questi giorni, ci ha confermato che cosi' non e'.
La Corte di Cassazione l'altro giorno, con una sentenza (n.10107) ha confermato un suo precedente pronunciamento (n.4010 del 3/4/00), in cui rilevava che le infrazioni al codice della strada rilevate con l'Autovelox sono valide se -tranne casi particolarmente eccezionali- contestate subito dagli agenti.
La notizia di questa sentenza ha avuto un certo rilievo, cosi' come il fatto che sul nostro sito Internet c'era un facsmile per presentare il ricorso. E' successo che siamo stati sommersi di lettere, telefonate e contatti al sito Internet (da una media di 25/30 mila giornalieri siamo passati a quasi 200 mila). Non abbiamo scoperto un nuovo mondo di presunti vessati e presunti furbacchioni, ma abbiamo solo avuto conferma di cio' che sapevamo e a cui cercavamo di porre rimedio con le nostre limitate forze: l'uso totalmente controproducente dell'Autovelox.
Questo strumento e' diventato un fiore all'occhiello di moltissime amministrazioni comunali, che lo usano -anche nei bilanci preventivi- per alimentare le loro casse. Da strumento disincentivante la velocita' oltre i limiti consentiti, e' diventato -proprio per l'uso cassato dalla Suprema Corte- uno strumento di vessazione degli automobilisti e di pericolo nella mobilita' stradale: infatti il non-fermo del presunto trasgressore, spesso affiancato alla non-visibilita' o assenza di segnaletica specifica -con la notifica della multa dopo mesi e mesi, quando si e' persa anche memoria di dove e se potesse essere stata commessa l'infrazione- non incentiva al rispetto del codice, non solo ma consente che un'automobile a velocita' pericolosa continui a circolare.
Valga per tutti l'esempio di quell'automobilista che si e' visto recapitare, dopo tre mesi a casa, una ventina di multe prese sullo stesso percorso per altrettanti giorni: una macchinetta autovelox, non segnalata, era stata installata sul percorso quotidiano che faceva per andare al lavoro: crediamo che se fosse stato fermato il primo giorno, gli altri 19 non avrebbe violato il codice e, soprattutto, quella strada sarebbe stata meno pericolosa per tutti perche' questo automobilista avrebbe rispettato il codice.
E' pleonastico ricordarle che nelle prossime settimane gli uffici dei giudici di pace e dei Prefetti, saranno sommersi di ricorsi che, se si potessero in futuro evitare, ne guadagnerebbe non solo il sistema giudiziario gia' intasato per conto suo, ma soprattutto la credibilita' delle istituzioni.
Per queste ragioni, signor ministro, le chiediamo di intervenire con il mezzo che riterra' piu' idoneo (una circolare?) presso tutti i Comuni, perche' usino piu' cura nel rispetto del codice della strada (cosi' come ricordato dalla Cassazione), e soprattutto tornino a considerare i proventi da infrazioni (in questo caso al codice della strada, ma non sarebbe l'unica occasione …) come un surplus per le migliorie della "macchina amministrativa", e non una base finanziaria di bilancio.
La ringraziamo gia' da ora per la sua sensibilita' e attenzione che sappiamo essere considerevole verso gli utenti dei trasporti.
Distinti saluti
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