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DDL RAI
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Comunicato 
21 gennaio 2000 0:00
 


MA LA RAI -PER VOLERE DEL POPOLO SOVRANO- NON DOVEVA APRIRSI AI PRIVATI?
SAREMO CONDANNATI A VITA A FINANZIARE CIO' CHE E' CONTRO-LEGGE?
COSA NE DICE L'ANTITRUST?

Firenze, 21 gennaio 2000. Il Disegno di Legge sulla Rai, cosi' com'e' ora in discussione dopo il maxi-emendamento presentato dal Governo, prevede un impegno a mantenere pubblica la Rai.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Non possiamo non ricordare che nel 1995, il popolo sovrano abrogo' con un referendum la legge che prevedeva la totale partecipazione pubblica delle azioni della Rai. Un'abrogazione che, se non dava una precisa indicazione -come in genere avviene con un referendum di quel tipo- quantomeno dava un indirizzo di lavoro, da sviluppare nel tempo e, almeno, da sottoporre a sperimentazione. Tutto cio' non e' successo. Non solo. Il Governo rincara la dose, stabilendo accordi e presentando un disegno di legge come quello in discussione.
Noi non siamo ideologicamente contrari ai monopoli e alla gestione pubblica di un bene comune delicato e centrale come l'erogatore del servizio pubblico d'informazione, ma siamo rispettosi della volonta' popolare, e ci piacerebbe lo fossero anche le maggiori autorita' di Governo del Paese in cui viviamo. Non solo, ma, siccome siamo costretti a finanziare questo erogatore per il solo fatto di possedere un apparecchio televisivo, vorremmo che i nostri soldi non servissero a mantenere qualcosa che non e' in armonia con le regole di base della nostra comunita' civica e democratica.
Infine, siccome non abbiamo le bende agli occhi e i tappi nelle orecchie, e siamo molto scontenti di come viene erogato questo servizio pubblico, specialmente perche' soffoca e impedisce -per la sua posizione dominante di mercato- qualunque sviluppo di servizi alternativi, non ci farebbe dispiacere che si sperimentasse una gestione diversa, proprio a partire dal suo assetto societario, dove piu' voci potrebbero mettere in discussione molte cose.
Per queste ragioni abbiamo inviato una nota all'Autorita' Antitrust.
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