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DECODER UNICO: LA LEGALITA' DELL'ILLEGALITA'. L'HA STABILITA L'AUTORITA' TLC DANDO RAGIONE A CHI VIOLA LA LEGGE
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Comunicato 
17 maggio 2001 0:00
 
L'Autorita' per le Telecomunicazioni ha preso atto delle ragioni tecniche di Stream e Tele+ per non aver rispettato la scadenza del 30 aprile scorso per introdurre il decoder unico per le le loro pay-tv, e non ha erogato alcuna sanzione. E presupponiamo che, siccome ha fatto sapere che nei prossimi giorni prendera' ulteriori decisioni, decidera' anche se la data del 26 agosto (chiesta dai due operatori) sia quella ultima entro cui gli stessi dovranno adeguarsi.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Il professor Enzo Cheli ha sancito la legalita' dell'illegalita', perche' la scadenza era gia' una concessione rispetto alle precedenti, su cui tutti si erano inchinati capendo e condividendo gli impedimenti, e dando ampio tempo perche' vi provvedessero. Stiamo parlando non di un mese fa, ma di una scadenza che era il 1 gennaio 2000, poi prorogata al 1 luglio dello stesso anno e quindi ulteriormente scivolata al 30 aprile di quest'anno, e su cui l'Autorita' si pronuncia ben 17 giorni dopo il suo superamento. Non solo, ma ci vengono a dire che i problemi sono "tecnici" ... ed uno penserebbe a questioni relative all'adattamento degli impianti e cose del genere. Ma come si puo' credere ad una cosa del genere quando questo adeguamento "tecnico" doveva gia' essere preso in considerazione dalle aziende ben due anni fa, in previsione della prima scadenza del 1 gennaio 2000? Noi crediamo che il problema sia solo economico e politico: nel primo caso il ridimensionamento delle entrate, e nel secondo caso l'altalenare del "ci sto e non ci sto" di Telecom per la sua quota di Stream, che dovrebbe essere determinante per la prospettata fusione tra le due aziende, che, di conseguenza, diventerebbe il gestore monopolista della pay-tv (bella prospettiva .... per i consumatori).
E chi paga? I consumatori, ovviamente, che per vedersi il campionato di calcio, per esempio, anche quest'anno hanno dovuto avere due decoder.
Ribadiamo che l'unico provvedimento possibile non era capire le ragioni dei proponenti, ma metterli con le spalle al muro con una sospensione immediata delle autorizzazioni, per rispettare cio' che a tutti viene insegnato fin dall'asilo: non si puo' fare qualcosa contro le leggi, e se qualcuno lo fa, gli si fa pagare una multa, ma se insiste gli si impedisce di continuare a violare la legge.
La situazione non e' piu' neanche paradossale, ma tragica. Di quella tragedia che sta vivendo il nostro Paese da quando, nel processo di ammodernamento dell'economia, invece di far tornare la somma 2+2=4, cioe' la certezza del diritto e la conseguente fiducia verso chi dovrebbe vigilare per il rispetto, si e' intrapresa la strada dell'adeguamento e dell'uso arrogante dei consumatori/sudditi a quei poteri monopolistici che di nuovo, rispetto a prima, hanno solo il nome.

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