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DIOSSINA: PREVENZIONE ALIMENTARE.
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Comunicato 
12 giugno 1999 0:00
 

CONTINUA LA LATITANZA DEL MINISTERO DELLA SANITA' E CONTINUA IL DISORIENTAMENTO DEI CONSUMATORI, MENTRE L'ALLARMISMO ASSUME TINTE FOSCHE E RIDICOLE: IL PROBLEMA E' PIU' AMPIO E OCCORRE CHE INTERVENGA IL GOVERNO NEL SUO COMPLESSO, ALTRIMENTI SARA' LA GIUSTIZIA IN GRADO DI CHIAMARE OGNUNO ALLE SUE RESPONSABILITA'?

Firenze, 12 Giugno 1999. Il ministro della Sanita' da' il suo contributo alla confusione con il voto contrario -in sede comunitaria- alla apertura dei mercati belgi per quei prodotti che non sono sospetti. Una posizione di allarmismo estremo, basata sulla presunta inaffidabilita' del Belgio nel suo complesso, mentre lo stesso ministero non fa nulla in Italia per indicazioni e informazioni ai consumatori.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Dopo oltre una settimana dall'inizio dello scandalo, il ministero, come fa sapere un suo funzionario -dr.Giuseppe Facelli- in un'intervista ad una radio romana: "sta preparando le linee guida per il monitoraggio". Mentre -come apprendiamo dallo spazio ad hoc aperto sul sito Internet del ministero stesso- la prima circolare dell'Istituto Superiore della Sanita' - "linee guida per indagini conoscitive sulla situazione"- e' del 9 giugno, e le "disposizioni (del ministero) agli operatori interessati" per avviare "indagini conoscitive" e per indicare le "procedure da adottare nei confronti dei prodotti sequestrati" risalgono al 10 giugno a firma del direttore generale dr Romano Marabelli; e, infine, le indicazioni per "l'applicazione delle procedure di autocontrollo" risalgono all'11 giugno.
Nello stesso tempo continua a non esserci alcuna indicazione o informazione per i consumatori italiani, che si devono affidare solo a informazioni frammentarie e incomplete -quanto spesso inutili- raccolte dove capita, e spesso confezionate ad hoc per favorire alcuni prodotti o marche a discapito di altre.
La funzione del ministero sarebbe fondamentale, perche' servirebbe a dare certezze e punti di riferimento, ma cosi' non e', anche perche' -come dimostrano le date dei documenti ufifciali che abbiamo menzionato sopra- non e' in grado di farlo, non esistendo alcun lavoro a monte e organizzato nel tempo per far fronte a emergenze. Abbiamo cosi', purtroppo, una dimostrazione di incapacita' notevole che fa diventare ridicolo il voto contrario in sede comunitaria per la riapertura dei mercati ai prodotti belgi non sospetti.
Sappiamo -anche qui purtroppo- che in clima elettorale non vengono prese decisioni prima dei risultati, ma non ci rassegniamo, perche' oltre alla salute dei consumatori e' in gioco anche la credibilita' delle istituzioni. In situazioni del genere non si puo' lasciare tutto in mano al caso e alla buona volonta' dei singoli, perche' questi ultimi non sono in grado di intervenire e controllare la catena di produzione alimentare. E il fenomeno -non essendo sotto il controllo del ministero della Sanita'- occorre che sia governato dal Governo stesso, perche' sta andando ben oltre i confini sanitari, coinvolgendo questioni di ordine pubblico, produzione, lavoro, ambiente, etc..
Aspetteremo questo week-end, dopodiche' procederemo con richiesta d'intervento della
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