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DOMENICHE A PIEDI: FINISCE LA FESTA?
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Comunicato 
16 settembre 2002 0:00
 


Firenze, 16 settembre 2002. Con la prossima domenica 22, non verranno piu’ erogati i contributi del ministero dell’Ambiente, che sono quelli che hanno consentito che diverse citta’ imponessero la pedonalizzazione di piu’ o meno tutta la loro area urbana in alcune domeniche, talvolta sforando anche nel sabato. Domenica prossima, inoltre, ci sara’ l’iniziativa "In citta’ senza la mia auto", come momento culminante della "Settimana europea della mobilita’" che ha preso il via oggi con il sostegno della Commissione Europea: 1.309 citta’ europee vi parteciperanno. Quindi per le citta’ italiane ci sara’ una concomitanza che dara’ ancor piu’ risalto e consentira’ di capire meglio cosa e’ stato fatto e quali sono i risultati.
Perche’, per l’appunto, sono i risultati che contano. Certamente nessuno si sara’ messo in testa che con le domeniche a piedi si potesse eliminare l’inquinamento di tutti i tipi che la mobilita’ privata urbana provoca, ma almeno che sia cominciata una politica in questo senso … c’e’ da sperarlo.
Ed e’ qui che a nostro avviso "casca l’asino". Perche’ a parte maggiori divieti senza una logica di pianificazione e mobilita’ alternativa, non si registra nulla. E al ritorno dalla pausa estiva, in cui coloro che sono rimasti in citta’ hanno potuto gustare cosa significhi un agglomerato urbano quando e’ nelle sue dimensioni umane, tutti hanno ritrovato le loro citta’ con problemi sempre piu’ gravi e perennemente congestionate. La domanda quindi e’ piu’ che legittima: a cosa sono servite le domeniche a piedi? La risposta e’ scontata: a niente! Non solo. Ma il sospetto che avevamo gia’ a suo tempo manifestato (che fossero numerosissime le citta’ che vi aderivano perche’ era un modo per avere i contributi del ministero), conclusa questa fase, ci sembra sempre meno tale e sempre piu’ una tragica realta’. Ora vedremo quanti Comuni continueranno con le domeniche a piedi pur in assenza di contributi ministeriali. Ma quand’anche fossero una certa quantita’ (ne dubitiamo fortemente), se all’immagine propagandistica che ne deriva non facessero seguire dei fatti, ci sarebbe solo la conferma che si e’ trattato di demagogia, a spese del contribuente e di coloro che sono stati penalizzati per i divieti alla mobilita’ urbana motorizzata.
Noi ci aspettiamo autobus a orari continui e frequenti, piste ciclabili, parcheggi scambiatori, circonvallazioni degne di questo nome. Insomma tutto cio’ che consenta la mobilita’ privata e pubblica in modo armonioso, senza penalizzare una rispetto all’altra, e soprattutto senza che se ne imponga una senza strutture che la confortino: quella pubblica senza il supporto di servizi o quella privata senza infrastrutture. Ed e’ quanto auspichiamo che il ministero stimoli verso le amministrazioni, a differenza di quanto ha fatto fino ad oggi con le domeniche a piedi: medagliette di ecologismo inesistente.
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