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DROGHE ILLEGALI E MINISTRO VERONESI
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Comunicato 
13 gennaio 2001 0:00
 


MA QUANDO SI PASSERA' DALLE PAROLE AI FATTI? NON E' CHE IL MINISTRO SI SIA ISCRITTO AL GRUPPO DI COLORO CHE PROCLAMANO I LORO BUONI PRINCIPI … E BASTA?

Firenze, 13 Gennaio 2001. Un plauso alla nuova sortita a-bacchettona del ministro della Sanita' in materia di droghe illegali. E soprattutto un plauso per aver giustamente dimensionato il fenomeno per quello che e': una quotidianita' anche li' dove, nella scuola, si e' impegnati alla informazione e formazione dei piu' giovani. Il merito del ministro e' di aver detto una cosa che tutti sanno, ma che chi potrebbe dirla in modo autorevole, si guarda bene dal farlo: Umberto Veronesi e' altro. Ma come uomo di scienza e di cultura, non come ministro, almeno su questo specifico ambito.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Perche' il ministro si dimentica di essere un uomo con poteri esecutivi? Perche' non fa cio' che, pur con queste leggi limitative e proibizioniste che abbiamo, si potrebbe fare? Per esempio consentire che i malati di tossicodipendenza abbiano possibilita' di assistenza continua, cosi' come stabilisce la legge ma che i decreti attuativi non mettono in pratica? E lascia che continuino ad essere gli zombie di quella coscienza giuridica italiana incapace di affrontare con pragmatismo la realta'?
Inoltre, il ministro Veronesi, cosa propone, oltre al generico "educhiamo i giovani ad una cultura che non sia della droga"? Noi abbiamo sentito solo parlare di un ennesimo convengo, ennesimo tavolo introno al quale discutere, discutere e discutere, proprio come si e' fatto al recente convegno nazionale di Genova, che niente ha cambiato e niente cambiera'.
Abbiamo una brutta impressione. Che dopo i proclami antiproibizionisti dell'allora presidente del consiglio Massimo D'Alema, e dopo quelli del segretario Ds Walter Veltroni che se ne ricorda solo in alcune feste giovanili (dopo che lo stesso movimento giovanile del suo partito, pur nella sua festa nazionale, ha accuratamente evitato di parlare e proporre in materia), e dopo quelle sistematiche del forzista on.Antonio Martino, e di tanti altri anche i proclami del ministro Veronesi si comincino ad ascrivere a questa categoria: cioe' quelli che ogni tanto si mettono la coscienza a posto, ma che nulla fanno per impedire di continuare a criminalizzare milioni di giovani per uno stupido e innocuo spinello, cosi' come i malati di tossicodipendenza, a tutto vantaggio della criminalita' organizzata italiana ed internazionale che lucra grazie al dire e al non fare.
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