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Elezioni 2018. Di Maio e i vaccini. Quarto mondo
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Comunicato di Primo Mastrantoni
16 gennaio 2018 13:18
 
  Luigi Di Maio (M5S), che si candida a guidare il prossimo governo, ha dichiarato, nel corso di una trasmissione radiofonica, che non è contro i vaccini ma contro l'obbligo di vaccinazione. "Noi faremo una legge sulla raccomandazione dei vaccini", dichiara. E' la stessa posizione di Matteo Salvini (Lega).
Nel frattempo che i cittadini si convincano, o non si persuadano, della necessità di vaccinarsi, cosa farà Luigi Di Maio se andrà al governo? Lascerà che i bambini non vaccinati frequentino la scuola con il rischio di infettare gli altri bambini che non possono essere vaccinati per motivi di salute? Metterebbe a rischio la salute e la vita di questi bambini?
 L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha reso note le statistiche mondiali sull'incidenza del morbillo nel 2016:
 1)  India 46.716 casi;
2)  Nigeria 8.414 casi;
3)  Cina 5.469 casi;
4)  Pakistan 5.469 casi;
5)  Italia 4.803 casi.
 L'Italia è a quinto posto ma sarebbe al primo se rapportiamo il numero dei casi esaminati alla popolazione. Roba da quarto mondo.
 Grazie alla vaccinazione, nel periodo 2000-2016, il numero di morti nel mondo, a causa del morbillo, è passato da 550 mila a circa 90 mila.
 Con la vita e la salute delle persone non si può fare campagna elettorale.
Di Maio, o Salvini, al governo con la "raccomandazione" sui vaccini? No, senza grazie.
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