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ENEL PIGLIATUTTO
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Comunicato 
4 settembre 1999 0:00
 

APERTA LA STAGIONE DEI PREZZI ALLE STELLE PER I SERVIZI PRIMARI SOTTO L'EGIDA DELL'ENEL (ENTE NAZIONALE ECONOMIA E LAVORO)

Firenze, 4 Settembre 1999. Il prossimo acquisto da parte dell'Enel di tre grandi acquedotti del sud del Paese apre la stagione dei prezzi alle stelle per servizi primari come quello dell'erogazione dell'acqua.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Gli aumenti di questi giorni dei prezzi di molti servizi e beni, sono solo una avvisaglia, perche' il bello deve ancora arrivare. L'iniziativa del Governo/Stato attraverso l'Enel e' la spiegazione di cosa intendono per mercato e liberta' economica i nostri amministratori. Usando la testa d'ariete dell'Enel, stanno rastrellando tutto cio' che hanno creato negli anni della politica economica monopolista, lo levano dalle mani di burocrazie incapaci e lo traghettano in quelle piu' abili di Franco Tato' e Chicco Testa.
Dopo l'operazione Wind e Tele+, questa e' ancora piu' speculare alla politica monopolista, perche' mentre le prime due sono iniziative ex-novo, quest'ultima e' una vera e propria operazione di pronto soccorso interno, che -logica europea- poteva essere risolta immettendo sul mercato queste aziende, ma cosi' non e' stato fatto perche' al mercato lasciano solo quelle aziende che non promettono grandi utili.
A questo punto crediamo che, per far capire meglio cio' che stanno facendo, sia necessario, conservando l'acronimo Enel, cambiare il significato delle parole, e da Ente Nazionale per l'Energia Elettrica trasformarlo in "Ente Nazionale Economia e Lavoro": sarebbe reso meglio il concetto di economia corporativa di Stato che il Governo persegue. Le cose avrebbero il loro vero nome e, soprattutto alla Commissione Europea, sarebbe chiaro cosa il Governo italiano intende per processo di privatizzazione e liberalizzazione dell'economia.
I dolori di quest'attivismo accaparratore saranno piu' che altro sentiti dagli utenti. Infatti, nei settori in cui lo Stato e' ancora presente con quote rilevanti di mercato uccidendo la concorrenza, i prezzi e le tariffe non seguono quelle logiche di domanda e offerta che fanno calare il costo del prodotto finale, ma rispondono alle esigenze di bilancio dello Stato. L'utente paga non il prezzo di un servizio. Ma quel prezzo, piu' -oltre alle tasse- il carico che viene aggiunto per compensare le inefficienze o gli investimenti di altri settori. E' gia' cosi' per la benzina, per l'energia elettrica, per le tariffe postali, per quelle ferroviarie, quelle aeree dell'Alitalia, etc..
Evocare l'Antitrust? Crediamo sia inutile, perche' non e' un caso che l'ex presidente dell'Antitrust, Giuliano Amato -principale ispiratore di queste operazioni dell'Ente Nazionale Economia e Lavoro- abbia ben giocato le sue carte e sa che gli strali di carta della ciarbottana dell'Antitrust non gli faranno nulla. Ci rimane solo la Commissione europea, sempre che abbia voglia di intervenire contro la politica economica del Paese del
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