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ENERGIA PRIVATIZZATA, MERCATO LIBERO?
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Comunicato 
19 febbraio 1999 0:00
 

DALL'OPERAZIONE IN CORSO NE TRARRA' VANTAGGIO SOLO L'AZIENDA ENEL, PER DI PIU' A DANNO DEI CONSUMATORI, GRANDI E PICCOLI.

Firenze, 19 febbraio 1999. La proposta Bersani per la cosiddetta privatizzazione dell'Enel e' stata fatta propria dal Governo, rispettando la scadenza comunitaria del 19 febbraio.
C'e' un grande assente, in apparenza: l'utente del servizio e il consumatore di energia. Non il grande utente che, forse (mai questo forse deve oggi essere d'obbligo), nei prossimi anni potra' scegliere sul mercato, ma quello che non ha alternative e che, proprio per questo, rimane ostaggio di un'azienda che obbliga ad acquistare il suo prodotto ad un prezzo stratosferico.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
La situazione non cambiera', perche' -lo ha ripetuto piu' volte anche il presidente dell'Enel Chicco Testa- le societa' che concorreranno in quel 30% di mercato liberalizzato che dovrebbe essere realizzato quest'anno, saranno scelte e indirizzate dall'Enel.
Se le intenzioni dell'Ue nell'imporre la fine del monopolio era quella di avvantaggiare i consumatori, non sara' cosi' in Italia, dove dall'operazione in corso ne trarra' vantaggio solo l'azienda Enel, per di piu' a danno dei consumatori, grandi e piccoli.
I grandi consumatori sono assetati d'energia, e creano una domanda molto alta, superiore all'offerta che potranno avere dai nuovi gestori e, di conseguenza -cosi' funziona con le leggi del mercato- i prezzi saliranno.
I piccoli consumatori sono tutt'altro che assenti, ma ci sono come una sorta di riserva indiana a disposizione dell'Enel che, grazie alla mancanza di alternative, potra' scaricare sulle loro bollette tutti i piani di rastrellamento del denaro che gli servira' per equilibrare eventuali sbalzi di bilancio che gli potrebbero derivare dall'operazione di mercato che prende il via con il decreto Bersani.
L'errore di fondo sta nel credere che gli interessi di un'azienda sul mercato possano andare di pari passo con quelli di un'azienda che agisce in ambito monopolistico. All'Enel lo sanno bene e ci marciano, perche' e' un buon metodo per ammodernare l'azienda e continuare a fargli fare profitti senza rischio, per poi investirli in attivita' di solo mercato (per es. Wind) e non piuttosto riversarne i benefici su coloro che gli hanno consentito questo profitto -come dovrebbe essere la logica di un'azienda che lavora in regime di monopolio.
Oltre alla fregatura per tutti gli utenti, c'e' anche la beffa. Leggiamo una nota del Consiglio nazionale dei Consumatori e degli utenti (istituito di recente presso il ministero dell'Industria grazie alla legge sui cosiddetti diritti dei consumatori), in cui esprime preoccupazione per il rischio che i costi non recuperabili siano scaricati sulle bollette dei piccoli utenti. Sapete chi e' il presidente di questo Consiglio? Il ministro Pier Luigi Bersani che, nella fattispecie, esprime a se' stesso una sua preoccupazione: la dimostrazione che quando controllori e controllati si identificano, oltre a mandare a
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