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GLI ERRORI DEL FISCO LI PAGA IL FISCO E NON IL CONTRIBUENTE.
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Comunicato 
16 giugno 1999 0:00
 

COSI' UNA SENTENZA DELLA COMMISSIONE TRIBUTARIA DI CAGLIARI IN UN RICORSO IN CUI L'ADUC SI ERA ASSOCIATA.

Firenze, 16 Giugno 1999. Nel 1993 e '94 una signora di Cagliari si era fatta fare i conteggi per il modulo 740 della dichiarazione dei redditi da addetti dell'Ufficio cagliaritano del ministero delle Finanze. Ma nel mese di settembre dello scorso anno, la signora Mariella Mocci riceveva una cartella di pagamento relativa alla liquidazione dovuta ad errore di conteggio riscontrato nella dichiarazione Irpef dell'anno '93 e nella dichiarazione dei redditi dell'anno '92: 1.522.000 lire che, poi divennero 1.007.000 perche' era stata considerata anche la tassa sulla salute, gia' pagata dal marito della signora.
Una richiesta di sospensione era stata rigettata, mentre la signora Mocci presentava ricorso alla Commissione tributaria, e l'Aduc si era associata chiedendo: " …. e' indispensabile che i servizi pubblici funzionino per la tutela del cittadino e non per recargli danno. E comunque, nel caso di errore da parte degli stessi, riteniamo giusto che siano gli stessi ad ammettere l'errore e ad assumersi i relativi oneri. Tanto piu' cio' deve essere valido quando tali servizi sono pubblicamente ritenuti affidabili, di utilita' sociale ed usualmente eroganti simili servizi (non si trattava, dunque, di un favore alla signora, ma un vero e proprio servizio gia' ben rodato)".
Lo scorso 20 marzo c'e' stata l'udienza della Commissione Tributaria in Camera di Consiglio.
In questi giorni e' stata resa pubblica la sentenza, che da' ragione al contribuente e alle motivazioni addotte dall'Aduc. Il presidente estensore della commissione tributaria, dr.sa Grazia Corradini, ha riconosciuto che il contributo al servizio sanitario nazionale non doveva esserre pagato in quanto gia' versato dal marito della signora, e -partendo dal fatto che l'ufficio che aveva aiutato la signora Mocci a compilare il 740, commettendo l'errore, non negava lo stesso- ha deciso di annullare l'iscrizione a ruolo della soprattassa per il ritardato pagamento, facendo pagare al contribuente solo la differenza delle tasse dovute.
Cosi' il commento del presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito. Una fiammella di speranza si riapre, sia perche' ci e' stata data ragione, ma soprattutto perche' l'amministrazione ha riconosciuto un suo errore e, al contrario di come spesso avviene, non l'ha fatto pagare al contribuente. Non pretendiamo -come sarebbe logico in uno Stato di Diritto- che l'amministrazione faccia pagare l'errore a chi individualmente lo ha commesso -pur se dipendente pubblico-, ma riconosciamo che questa sentenza e' una piccola iniezione di fiducia, di cui abbiamo proprio bisogno. Non solo, ma e' uno stimolo perche' tutti i contribuenti che quotidianamente sono vessati dal Fisco con richieste spesso assurde, non continuino ad abbassare le armi perche' "tanto e' tutto inutile", ma si attrezzino -come ha fatto la signora cagliaritana con il nostro aiuto- per contestare meticolosamente cio' che si ritiene ingiusto e illegittimo. I risultati? Si possono
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