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ESTATE: PRENOTARE UN ALBERGO
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Comunicato 
9 giugno 2000 0:00
 



Roma, 9 Giugno 2000. Dovrebbe essere la cosa piu' facile del mondo e con regole chiare per il cittadino e l'albergatore. Ma non e' cosi'-dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- e a complicare le cose e' stato il recente decreto legislativo governativo sulle vendite a distanza di beni e servizi (n.185/99). Il decreto infatti detta norme per le prenotazioni alberghiere e la facolta' di ripensamento, ma solo se il consumatore non ha comunicato con precisione la data di arrivo e di occupazione della camera d'albergo. Insomma una occasione persa. Le regole continuano ad essere dettate dalle Camere di Commercio che variano da luogo a luogo. In generale alla prenotazione viene richiesto un acconto di circa il 25% della somma complessiva e la camera rimane a disposizione del cliente fino alle 12 del giorno successivo all'arrivo. Se il consumatore disdice la prenotazione l'albergatore trattiene la caparra come risarcimento ma nella situazione opposta, quando cioe' e' l'albergatore a disdire, non e' previsto alcun risarcimento all'utente. Se l'albergatore affitta ad altri la camera, la caparra non viene comunque restituita. Non e' previsto un limite di tempo per esercitare il diritto di ripensamento e riavere la caparra, cosi' disdire un mese o un giorno prima e' la stessa cosa. E' evidente che c'e' uno sbilanciamento a favore degli albergatori e chi rimane con il classico cerino tra le dita e' l'utente
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