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L'EURO DEI BOTTEGAI
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Comunicato 
3 gennaio 2001 0:00
 


LA FURBA MAGAGNA QUOTIDIANA

Firenze, 3 Gennaio 2001. Piu' si va avanti con l'euro e piu' vengono individuati i piccoli inganni dei bottegai -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- che sono da segnalare non tanto per il danno economico che potrebbero provocare alle tasche del consumatore (spesso si tratta di qualche centesimo), ma per l'amarezza che provocano nello stesso consumatore, che si sente preso in giro da una pubblicita' martellante di chi lo rassicura sui non aumenti e sulla correttezza: Stato da una parte e associazioni di commercianti dall'altra.
E mentre le rassicurazioni del primo sono direttamente proporzionali alle scoperte di aumenti che vengono fatte (anche con decreti e pubblicazioni formali sulla Gazzetta dello Stato -vedi fiammiferi), per i bottegai si va in quella piccola contabilita' e in quel micro-utile per cui, da commercianti, si guadagnano il nome di bottegai.
Il nuovo caso e' quello dei registratori di cassa dei bar, tarati per emettere scontrini rispetto ai vecchi tariffari in lire, e che, invece di essere reimpostati, hanno subito solo un'operazione di cambio da Lira in Euro. Per far prima nella digitazione dell'emissione dello scontrino, i registratori di cassa di diversi bar hanno un tasto preimpostato per il tradizionale "cappuccino e brioche" che, mediamente (checche' ne dicano i bottegai della Fipe) nei tempi della Lira, significava la somma di lit.2000+1500, cioe' 3500 lire che i registratori di cassa in euro oggi battono a 1,81. Ma se andiamo a guardare il listino in euro, dimenticando quello in lire, ci accorgiamo che una brioche viene venduta a 0,77 e il cappuccino a 1,03, che sommati fanno 1,80. Il centesimo di differenza e' dovuto alla conversione e all'arrotondamento di importi differenti in valute diverse, che fanno riferimento a listini di valore simile ma non identico. E' evidente che bisogna prendere come riferimento il listino con i valori espresso in euro, e su questo fare i relativi accorpamenti, adattando di conseguenza il registratore di cassa. Ma e' un'evidenza che appare solo a noi consumatori a posteriori, perche' nonostante le associazioni dei bottegai ci abbiano riempito di propaganda dei loro buoni propositi, dicendoci che si erano attrezzate per far fronte ad un impeccabile, trasparente e civile cambiamento, sui fatti si mostrano per quel che sono. O forse qualcuno ha creduto che l'Italia che si e' addormentata il 31 dicembre del 2001 fosse diversa da quella che si e' svegliata il 1 gennaio 2002?
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