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FECONDAZIONE ASSISTITA
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Comunicato 
7 giugno 2000 0:00
 


OMOLOGA CON APERTURE ETEROLOGHE? E' SOLO IL GAMETE DI STATO

Firenze, 7 Giugno 2000. Il Senato stamane ha cambiato i principi della legge sulla fecondazione assistita, cosi' com'era stata approvata dalla Camera dei Deputati. Il nuovo articolo 1, si limita a dire "gli interventi di inseminazione artificiali, di fecondazione in vitro, di prelievo, trasferimento e conservazione di gameti o embrioni umani si effettuano presso strutture pubbliche o centri privati convenzionati autorizzati dal ministro della Sanita'". Inoltre, con l'approvazione di un emendamento, si e' aperta la strada alla fecondazione eterologa, ma solo nel caso in cui, nella coppia, l'uomo sia sterile.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Il dibattito e' ancor aperto, e poi dovra' ritornare alla Camera. Quindi, la questione e' tutt'altro che risolta. Anzi. Le maggioranze parlamentari sarebbero per la legge com'era alla Camera, ma, per il momento, si e' approfittato delle assenze nello schieramento avverso.
Tenendo ben presente questa situazione, ci preme rilevare che, quella che i "vittoriosi" di oggi chiamano "legge europea", "legge laica", "legge moderna", non e' altro che la conferma di uno Stato intruso, che continua ad occuparsi del diritto e della liberta' di ognuno di disporre di se stesso.
A poco serve che di fronte alla sterilita' si dovrebbe poter ricorrere altrove, perche' e' come una goccia d'acqua in un deserto di diritto e di rispetto per gli individui, e il loro essere adulti e consapevoli.
Normare i comportamenti e le scelte individuali, costringendoli, nei casi previsti, solo nelle strutture pubbliche o private convenzionate, significa non aver fatto tesoro di cio' che e' successo, per esempio, con la legge sull'aborto, pur nella sua diversita': limitandone il ricorso solo ad alcuni casi e solo nelle strutture pubbliche non ha eliminato il fenomeno clandestino. Non solo, ma ha creato il mercato dell'ipocrisia, dove le autorizzazioni dei medici per abortire vengono date rispetto alle scelte di coscienza del medico stesso, e non nel rispetto della coscienza di chi chiede questo intervento. Lo stesso accadra' con questa legge, che, se dovesse prendere forma in questo modo -pur avendo abolito i principi morali che il testo della Camera, invece, delineava- non sara' altro che l'istituzione del gamete di Stato.
E chi vorra' far ricorso alla fecondazione assistita, prendera' serenamente la strada di altri Paesi, dove alcuno domandera' loro se hanno la coscienza a posto secondo i canoni dello Stato e della Chiesa.
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